Regia di Luigi Pastore vedi scheda film
Incompresa opera d'esordio realizzata con competenza e passione da Luigi Pastore che, per l'occasione, chiama a raccolta personaggi tangenti al mondo cinematografico horror italiano.
Solo e abbandonato da tutti, un uomo (Antonio Tentori) ascolta indifferente il consiglio di una psicologa che lo indirizza in cura verso una clinica specialistica. Già in passato, a causa di una relazione finita, si era macchiato di un omicidio e la rabbia che sente emergere dal profondo lo spinge ad uccidere di nuovo. Dopo aver rimosso il corpo della dottoressa, munito di una telecamera, l'assassino prosegue in un delirante crescendo la sua follia distruttiva, riprendendo ogni suo delitto. Le vittime non vengono scelte a caso, ma rientrano in una contorta etica moralista.
"Tu accusi il Diavolo... e porti la coda!" (Il prete in confessionale, interpretato dal saggista Fabio Giovannini)
Opera destabilizzante perché non propone alcun personaggio in cui immedesimarsi, perché la camera da presa si sdoppia (una è in mano al killer) e perché le soggettive partendo da citazioni (il primo piano dell'occhio da La scala a chiocciola) si perdono poi in visioni lontane, con il melanconico quanto feroce (per di più triste e solitario) omicida ripreso in campo lungo e in terza persona. Strepitoso Antonio Tentori che, senza mai mostrare il volto, tratteggia questa onnipresente ombra nera, dall'anima oscura come la pece, alla disperata ricerca di un affetto mancato e perduto.
Come una crisalide: scena
L'esordio in regia di Luigi Pastore è senz'altro promettente a dispetto di un budget risicato al quale il regista sopperisce chiamando a raccolta personaggi dell'universo horror italiano solo tangenti al mondo del cinema. Come una crisalide finisce per essere interessante proprio in virtù dei protagonisti in scena, tra i quali due saggisti: Fabio Giovannini (autore del primo libro fondamentale su Dario Argento, interpreta il prete in confessionale) e Antonio Tentori (celebre esperto del cinema di genere italiano con molti libri in curriculum e sceneggiatore anche in questa circostanza, nonché attore principale).
Primo fondamentale testo italiano su Dario Argento (1993), opera di Fabio Giovannini
Le presenze interessanti nel film proseguono, quando in una scena ambientata in discoteca compare il complesso "Daemonia" con a capo Claudio Simonetti (anche autore, assieme a Luigi Pastore, della bella soundtrack). Paradossalmente per vederlo alla data del rilascio era necessario ricorrere all'home video d'importazione, grazie alla label "Ascot elite home entertainment GmbH " che lo ha proposto con il titolo internazionale di Symphony in blood red in una splendida edizione bluray comprensiva di traccia audio italiana e una valanga di extra. Ingiustamente male accolto, considerato il contesto produttivo e la genuina passione che muove la mano di Luigi Pastore, merita senz'altro una rivalutazione.
Come una crisalide: scena
Claudio Simonetti, compositore delle migliori colonne sonore dei film horror tricolore
"A volte si desidera scomparire, ma tutto quello che si vuole veramente è essere trovato." (Anonimo)
Trailer
F.P. 09/01/2021 - Versione visionata il lingua italiana / Aggiornamento della recensione pubblicata in precedenza su Il davinotti
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