Regia di Lina Wertmüller vedi scheda film
CHIASSATA SICILIANA
Ciò che rende questo spettacolo indigesto è la sua ambizione. A divertire, con gli attori che si ritrova, la Wertmüller ci sarebbe pure riuscita, eppure il film risulta greve. Ovunque, tolti alcuni felici momenti del episodio Torinese, si avverte la fatica di dire, a tutti i costi, qualcosa sulla “cultura” della mafia. A prendersi troppo sul serio poi si finisce per sentirsi autorizzati o magari chiamati a infrangere regole elementari come quella del buon gusto. Le insensate scenografie di A. Fago affossano definitivamente l’operazione.
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