Regia di John Landis vedi scheda film
Alla faccia di chi pensava che il lato scanzonato di John Landis fosse morto e sepolto, ecco qua che nel 2010 spunta "Burke & Hare - Ladri di cadaveri". Arrivato dopo un lungo periodo di silenzio e dopo alcuni film horror girati per la televisione, l'indimenticato regista di "Animal house" e "The Blues Brothers" torna in splendida forma con una commedia nerissima che lascia il segno per gusto, efficacia ed ironia. Ottimamente ambientato in un'ipotetica Edimburgo del 1800, la storia narra le peripezie di due spiantati scavezzacollo che, per sopravvivere ad una cronica assenza di liquidi, s'improvvisano appunto procuratori di salme. In una città in cui il fiore all'occhiello, nonché vero e proprio motore sociale, è rappresentato dall'avanguardia raggiunta dalle proprie scuole di anatomia, i due simpatici balordi non tardano ad arricchirsi e a farsi un nome a scapito di alcuni poveracci da loro agevolati ad incontrare la triste mietitrice prima del tempo. Accecati da velleità imprenditoriali e artistiche (leggasi anche amorose), la strana coppia non si accorge però d'attirare l'attenzione anche del buffo ma integerrimo Capitan McClintock. Introdotto da un boia narrante e costellato di personaggi secondari spassosissimi e ben tratteggiati (Wilkinson e Curry su tutti), "Burke & Hare" intrattiene e diverte con stile pur puntando su una comicità prevalentemente fisica che però non scade mai nel becero. Merito di uno script attento a bilanciare le dosi di humor nero con le parti più grottesche in cui Landis si dimostra ancora più che a suo agio. Non mancano rimandi e dinamiche d'impostazione teatrale e nell'impietosa morale di fondo vediamo fare capolino anche la giusta dose di satira politica. Strepitoso poi il lavoro dei protagonisti: Simon Pegg è ormai un idolo a tutti gli effetti ma la rivelazione è ancora una volta Andy Serkis, una (grande) faccia per tutte le occasioni.
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