Regia di John Landis vedi scheda film
Non è questione di aspettative, è che l'ultima creatura di Landis è un'opera sostanzialmente incompiuta. Si vede la mano del regista d'esperienza, balza all'occhio una ricostruzione efficacissima e riuscita (come non sottolineare scenografie e costumi). E passi anche un godibile spiegamento di attori e comparse di lusso dirette con sicurezza e mestiere. Ma il registro grottesco e la riuscita dell'elemento commedia vacillano parecchio. Nemmeno una risata o un sogghigno degno di nota. British nero carbone pesante e statico. Persino più brillante l'ultimo muscoloso Sherlock Holmes, altrettanto cupo nonostante l'intento blockbuster. Stiamo parlando del papà di Animal House, i fratelli Blues e Una poltrona per due film che alla decima visione regalano divertimento vero e purissimo. Come con i vecchi dinosauri del rock i maestri del cinema americano (di un tempo) sfornano un solido nuovo album per i fan e poco più.
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I capolavori del regista che tu citi restano lontanissimi, è vero, ma mi riesce difficile trovare più brillante lo Sherlock Holmes griffato Guy Ritchie.
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