Regia di Davide Alfonsi, Denis Malagnino vedi scheda film
Periferia degradata dallo spaccio di droga e piccola criminalità, contesto duro dal quale si sviluppa una vera e propria guerra per il possesso di un bambino tra padre e madre. Lo sguardo poverissimo di mezzi come budget, ma ricchissimo di umanità nei personaggi, anche quelli nel quale si intravede solo lo squallore di un'esistenza che non presenta alcuno scampo e nessuna occasione per sfuggire da tale realtà.
Il personaggio di Gennaro, per quanto sgradevole che sia, è uno dei pochi che mostra un minimo di empatia verso gli altri, di slanci anche generosi che contrastano un ambiente dove il valore predominante è la sopraffazione verso gli altri, annullando così ogni scrupolo morale. Un cinema povero ma che ha riferimenti precisi nel Caligari di Amore tossico, con uno stile più moderno fatto di camera a spalla e pedinare i personaggi come in Gomorra. Peccato la mancata distribuzione, altra ennesima occasione per un minimo di visibilità che avrebbe senz'altro meritato. Straordinario il protagonista.
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