Regia di Jim Loach vedi scheda film
Vicenda potente e cast di alto livello sono i solidi pilastri su cui Jim Loach edifica dignitosamente la sua prima opera. Il fatto narrato attendeva una diffusione adeguata da troppo tempo e l'ha trovata all'interno di una vetrina in sufficiente fermento sebbene non proprio di prim'ordine, ovvero il festival capitolino. E' cinema di denuncia primario nella forma, ma diretto e implacabile come soltanto un fendente del rimorso sa essere. Dominio scenico della sempre ottima Emily Watson, che fa suo il film in un sol boccone. Il battesimo sul grande schermo di Loach jr. è agevolato da molti fattori e collaborazioni a favore, oltre ai già citati pilastri, ma non per questo una missione compiuta in partenza. L'esplorazione del terreno di papà Ken avviene all'insegna di una sicurezza solo in parte autentica, il necessario: mancanza di azzardi e ancoraggio alla tecnica televisiva sanciscono che Jim non è un fenomeno e avrà bisogno di farsi le ossa dietro la cinepresa gradualmente, com'è giusto che sia. Nel frattempo, con Oranges and Sunshine, l'ingresso nel mondo Cinema se l'è guadagnato, ed è già parecchio al cospetto dei figliol prodighi che spuntano come funghi velenosi. Per ratifiche o smentite, appuntamento all'opera numero 2 naturalmente.
Gestita con mestiere. Spaventosa come solo certe realtà incredibili sanno essere.
può avere un futuro come erede, dipende solo da lui. Esordio di tutto rispetto.
si nasconde dietro la barba, ma è proprio lui. Bravo come sempre.
senza infamia e senza lode
gigantesca
buona prova
valido
non male
bene così
buona prova
decente
particina
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