Regia di Nigel Cole vedi scheda film
La trama di "Made in Dagenham" riprende una storia vera, quella di alcune operaie della Ford inglese che, nel 1968, iniziarono uno sciopero ad oltranza per protestare contro la disparità retributiva nei confronti degli uomini. La storia è vera, pur con certi inevitabili aggiustamenti cinematografici (il personaggio della leader Rita O'Grady, ad esempio, è stato creato come un "composite character" appositamente per lo schermo) e trasmette un messaggio piuttosto forte sul valore delle rivendicazioni femministe che hanno spianato la via a molte conquiste successive. Il regista Nigel Cole è lo stesso di "L'erba di Grace" e "Calendar girls": in questo caso è stato molto attento a coniugare l'impegno civile con le esigenze dello spettacolo, tanto che il film è decisamente piacevole da guardare, ben confezionato su un ritmo spigliato, fotografato su tonalità calde e accattivanti per l'occhio e accompagnato da una colonna sonora piena di hit del periodo. Non si pretenda, però, troppa profondità, perchè nel regista inglese rimane la stessa furbizia che aveva contraddistinto i film precedenti e qualche concessione di troppo ai gusti del pubblico meno esigente; alcuni sviluppi della trama sono piuttosto prevedibili (ad esempio il suicidio del marito di una delle operaie) ma, nel complesso, il film offre 108 minuti di intrattenimento brillante e che stimola la riflessione su tematiche comunque molto attuali.
voto 7/10
Attrice che ha recitato con Mike Leigh in Happy-go lucky, regge con molta disinvoltura ed espressività il ruolo della protagonista della lotta sindacale
Spiritosa nella parte del ministro Barbara Castle, forse perfino un pò caricaturale quando sgrida i suoi valletti
un nome che è una garanzia, qui nella parte di un leader sindacale
bravo nel ruolo-chiave del marito di Rita, recita bene nelle scene di disputa coniugale
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