Regia di Guillaume Canet vedi scheda film
Un piccolo "Grande freddo" alla francese, là c'era l'amico morto, qui è solo ferito...
Un piccolo "Grande freddo" alla francese, là c'era l'amico morto, qui è solo ferito... ma purtroppo manca molto di quel capolavoro, e ne rimane una commediola corale, che per tre quarti risulta piuttosto noiosa, e all'inizio persino irritante.
Marion Cotillard supera tutti in presenza, bravura e bellezza. François Cluzet se la cava bene nella parte del rompicoglioni perennemente stressato, anche se, in questo film in assoluto più che in altri, sembra proprio un clone mal riuscito di Dustin Hoffmann, nell'aspetto, nelle espressioni e persino nelle movenze. Non si può vedere proprio. Molto più apprezzabile nei "In solitario" e "Non dirlo a nessuno".
Solo nel climax finale ci si accorge di essere stati accompagnati senza saperlo attraverso un lento e inevitabile crescendo emotivo, che finalmente negli ultimi dieci minuti trova soddisfazione, e promuove il film.
E com'è una sorpresa che nell'ateissima e modernissima Francia, l'omosessualità resti ancora un tabù deflagrante.
Certo, Rohmer è solo uno sbiadito e nostalgico ricordo.
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