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La scuola è finita

Regia di Valerio Jalongo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La scuola è finita

di laulilla
6 stelle

Il difficile e delicato compito di educare

 

Viene attribuito a Jean Jaurès il detto secondo cui si insegna non quel che si sa o si vuole, ma quel che si è.
C’è verità, in questo detto e anche una certa attualità: non credo che nel nostro paese, oggi, riguardi solo gli insegnanti.

La società, nel suo complesso, non assolve ai suoi compiti nei confronti dei ragazzi, essendo lo sfondo neutro in cui famiglie e docenti collaborano poco e male nell’interesse degli studenti: anch’essi insegnano quello che sono.

 

Il film affronta solo di scorcio il tema della famiglia: vi si accenna a una famiglia divisa, in cui il padre assente viene sostituito rapidamente con molta disinvoltura e Alex (Fulvio Forti), fragile adolescente “contro”, attratto dalle droghe, invano cerca ascolto e attenzione.
La scuola, il liceo che Alex frequenta, si presenta subito come un luogo lontanissimo dalle sue esigenze, in parte perché la maggioranza degli insegnanti non ha mai messo in discussione se stessa e il suo modo di insegnare; in parte perché i due insegnanti più motivati e coscienti stanno vivendo un momento di crisi del loro rapporto coniugale, ciò che li porta a voler aiutare Alex quasi contendendoselo, in ogni caso travalicando gravemente i loro compiti e i loro ruoli.
Lei, Daria Quarenghi (Valeria Golino) vorrebbe dare ad Alex quell’affetto materno che gli manca, involontariamente inducendo il giovane a illudersi sulla natura del loro rapporto, per le implicazioni edipiche che il sentimento materno suscita.
Lui, Aldo Talarico (Vincenzo Amato) fa il giovane piacione, si atteggia ad amico, fa il rockettaro un po’ freak, arrivando a impasticcarsi per compiacere il suo immaturo protegé, mettendosi perciò in grossi guai.

 

Film costruito in modo disuguale: duro e spietato nel presentare la situazione di degrado, anche fisico, della scuola in cui avvengono i fatti; altrettanto perfetto nel disegnare la noia dei consigli di classe e l’impotenza dei “centri d’ascolto”; non sempre persuasivo però nel racconto delle dinamiche interpersonali, soprattutto fra i due prof, marito e moglie che non si sopportano più, e gareggiano per accaparrarsi la benevolenza del giovane in crisi, poiché, in tal modo diventa ancora più ingarbugliata una situazione, già di per sé complessa e difficile.
Buona interpretazione dell’esordiente Fulvio Forti, che il regista Valerio Jalongo, a sua volta prof, ha incontrato proprio nella scuola.



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