Regia di Tom Hooper vedi scheda film
Biografia di Re Giorgio VI (Colin Firth), incerto nel parlare e nel governare, che viene aiutato da un logopedista dai metodi alternativi (Geoffrey Rush). Nel cast anche Helena Bonham-Carter, nel ruolo della consorte del Duca e futuro Re e Guy Pierce nel ruolo del fratello incapace ed inetto.
Poco da dire: il film, è molto ben fatto, quasi pare concepito appositamente per trionfare agli Oscar: costumi, scenografie, sceneggiatura ed interpretazione degli attori principali sono inopinatamente stati concepiti con i ritmi e i canoni tipici di chi inscena un kolossal. Anche se l’impressione è di un film ebbro di autocompiacimento, ma considerata la bella messa in scena questo fatto non risulta uno scandalo.
Rush, vuoi per il personaggio, vuoi per l’interpretazione, quasi ruba la scena al pur bravo Firth, ma il diligente regista Tom Hooper, indugia sul re con numerosi movimenti di macchina, soprattutto con numerosissimi carrelli a seguire o a precedere, legittimando la solennità e la priorità del protagonista (delle vicende e del film). L’architettura del film, intriso di solennità, ma senza orpelli, riesce a rendere importante la lotta alla balbuzie del re d’Inghilterra quasi più dell’imminente scoppio della seconda guerra mondiale. Film godibile, ma forse l’Accademy è stata un tantino generosa.
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