Regia di Tom Hooper vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Film costruito in maniera intelligente e che sfrutta bene le sue, non tantissime a dirla tutta, carte.
Abbastanza per regalare 110 minuti di spettacolo, forse un po’ poco per essere stato il mattatore nella edizione degli Oscar 2011.
Bertie, figlio del sovrano di Gran Bretagna Giorgio V, ha un problema di balbuzie che lo costringe a brutte figura in pubblico.
Dopo tentativi andati male si rivolge, grazie all’iniziativa della moglie (Helena Bonham Carter), a Lionel Logue (Geoffrey Rush).
Intanto è chiamato a diventare il nuovo re, dopo che il fratello Edoardo VIII (Guy Pearce) ha abdicato, e per l’ingresso in guerra contro la Germania di Hitler, deve tenere un discorso solenne alla nazione.
E’ l’occasione giusta per vedere se il suo lavoro con Lionel ha portato i frutti sperati.
Film ben scritto, ordinato nella sua progressione ed abile nel costruire una buona vicenda su un nucleo solido ma limitato, e che possiede alcuni momenti molto riusciti, vedasi le prime lezioni di Lionel, o in generale gli incontri tra classi sociali assai distanti per modi e approcci.
Ma è soprattutto un film d’attori con una coppia d’interpreti decisamente sopra le media, anche perché i loro personaggi si integrano bene e presentano vari aspetti che li fanno rendere ancora più vivi.
Per il resto Hooper fa sicuramente il suo, ogni tanto rende più evidente la sua mano con riprese che vogliono sfidare la staticità intrinseca della storia, ed in generale mantiene un ordine ed una pulizia encomiabile, essenziale senza per questo essere povero.
In ogni caso è forse un po’ poco per meritarsi i due Oscar più prestigiosi, anche se mettere in fila tutti i film di un anno non è mai facile, credo che abbia prevalso la bontà del messaggio.
Dunque “The king’s speech” è un film moderno pur trattando una storia del passato, nel quale tutto fila per il verso giusto, ma dove manca il guizzo davvero importante per spiccare il volo, insomma anche il finale non è proprio memorabile.
VOTO : 6/7. Ordinato e molto efficace nella gestione del racconto.
VOTO : 6+. Più che sufficiente.
VOTO : 6/7. Stranamente diligente ed elegantemente ordinaria, ma funziona bene.
VOTO : 7++. Bel ruolo (un re balbuziente in tempo di guerra non si trova dietro l'angolo), brillante l'interpretazione.
VOTO : 7,5. Ottimo, sciolto e brillante, sfrutta il bel copione per mostrare ancora una volta, e di più, il suo istrionismo.
VOTO : 6,5. Pochi minuti per il suo Re Giorgio V, ma sempre elegante e composto.
VOTO : 6+. E' un corrucciato Churcill.
VOTO : 6++. Il suo arcivescovo non passa inosservato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta