Regia di Tom Hooper vedi scheda film
È abbastanza risaputo che non sempre, o quasi mai, gli Oscar premiano il film artisticamente più riuscito. Mi sembra anche il caso del Discorso del re, dove, come molti altri utenti hanno già fatto notare, il prodotto d'insieme non è buono come le sue singole parti. Tra queste ultime è indubitabilmente da perfezionisti la recitazione degli interpreti, tutti di ottima scuola britannica (vabbe', Geoffrey Rush è australiano, ed infatti recita la parte di un australiano), compresa un'attrice - Helena Bonham-Carter - che qui mi è piaciuta più che in ogni altra sua interpretazione precedente. Anche la regia è sicura e corretta, sebbene Tom Hooper mi fosse piaciuto assai di più nel suo Maledetto United (2009). È l'insieme che non convince appieno: freddo, studiato a tavolino e tanto sciovinista da soddisfare il nazionalismo britannico e quello dei loro alleati durante la guerra contro il nazismo. Riuscito, ma senza esagerare.
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