Regia di Tom Hooper vedi scheda film
Anche Tom Hooper - come del resto molti registi inglesi- si è fatto le ossa dirigendo lavori per la televisione. Dopo l'esordio con 'Red Dust', ambientato nel Sud Africa post-Apartheid e l'ottimo ma incolpevolmente non distribuito al cinema da noi 'Il maledetto United', l'autore narra un episodio, all'apparenza secondario, legato alla figura di re Giorgio VI d'Inghilterra.
Il re soffriva di balbuzie e il film ci racconta le traversie che precedettero il suo discorso alla nazione in occasione dell'entrata dell'Inghilterra nella Seconda Guerra Mondiale.
La sceneggiatura dà ampio spazio al rapporto, prima diffidente, poi conflittuale e alla fine di complicità tra il riluttante monarca (Colin Firth) ed il logopedista Lionel Logue, interpretato da Geoffrey Rush.
I loro duetti, grazie all'incredibile aderenza ai ruoli di Colin Firth - quanta strada ha fatto questo attore dai tempi del divertente 'Febbre a 90°'- e di Geoffrey Rush (che, ironia della sorte, era diventato famoso con un ruolo in cui era la persona da curare) sono, insieme all'impeccabile ricostruzione d'epoca, i momenti più belli del film.
E' curiosa, a mio avviso, l'analogia con un altro tra i favoriti agli Oscar, cioè 'The social network': entrambi sono film basati su una grande quantità di scene dialogate ma possiedono il pregio di non essere per nulla verbosi e mancanti di ritmo.
L'unico rammarico, al momento, sta nel non poter vedere quest'opera in lingua originale.
Voto: 8.
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