Regia di Tom Hooper vedi scheda film
"Re Giorgio VI, ex duca di York, è un povero re balbuziente. Inizierà un trattamento, seguito da Lionel Logue, e supererà la sua balbuzie per il discorso che terrà nel Regno Unito contro la Germania nazista."
Con un lato tecnico non perfetto al 100% e un forte tema, il film "Il discorso del re" ospita un perfetto Colin Firth (che balbetta in modo impeccabile) nel ruolo del re e un bravissimo Geoffrey Rush nel ruolo di Lionel Logue, il "dottore" che aiuta il sovrano.
Forse non è il miglior film di quell’anno come decretato dagli Oscar, ma è un prodotto ben confezionato e molto americano (sappiamo che gli Oscar, in fondo, sono un po' autocelebrativi), che però racconta una storia importante oltre che mette il punto su quello che, ai tempi, era il più grande metro di diffusione di massa delle informazioni: la radio.
Un’eccellente scenografia (e anche un ottimo casting) sono accompagnati da una regia che fa entrare lo spettatore profondamente nel personaggio, a volte apparendo persino di parte: il fratello (interpretato da Pierce) e sua moglie sono presentati in modo tale da risultare antipatici al pubblico.
Forse ci sono alcune imperfezioni storiche, ma alla fine lo accettiamo così com’è e oserei direi che il giudizio complessivo è addirittura sopra la sufficienza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Peccato che non hai citato la colonna sonora. La scena clou del discorso accompagnata dal climax ascendente del secondo movimento della Sinfonia 7 di Beethoven è secondo me una scena di grandissimo impatto dove il messaggio al mondo ela musica vivono un felicissimo connubio. Certo niente di paragonabile al Discorso all' Umanità di Chaplin, ma comunque convincente e che dovrebbe fare riflettere: cosa sarebbe successo se il Regno Unito si fosse invece schierato dalla parte di Hitler?
Commenta