Regia di Tom Hooper vedi scheda film
Il film racconta le vicende che nel 1936, alla vigilia della seconda guerra mondiale, portarono Alberto, duca di York, sul trono britannico col nome di Giorgio VI, dopo l’abdicazione del fratello Edoardo VIII, diventato duca di Windsor per sposare Wallis Simpson, l’americana pluridivorziata e molto chiacchierata anche per le simpatie filo-naziste.
Il trono non era mai stato nelle ambizioni del giovane Alberto, cresciuto in una famiglia reale poco affettuosa con lui, considerato un po’ malato di mente, da sempre schiacciato dalla sicurezza prepotente del fratello maggiore, la cui mancanza di stima e di amicizia probabilmente fu all’origine del blocco psicologico che nelle cerimonie ufficiali gli procurava un’ostinata balbuzie.
Forse, proprio in considerazione della scarsa stima di cui godeva in famiglia, nessuno si era opposto al suo matrimonio d’amore (rarissimo all’epoca nelle corti europee) con la giovane Elizabeth Bowes-Lyon, discendente da famiglia di nobiltà secondaria; scelta felice, per altro: Elizabeth gli diede due amatissime figliolette e, soprattutto, gli fu vicino e lo aiutò con la sua presenza affettuosamente attenta nei momenti più difficili dei suoi impegni pubblici, insistendo per fargli accettare il logopedista, Lionel Logue.
Questi, individuando la causa dei suoi guai, non si lasciò intimidire né dagli scatti d’ira o di arroganza, né dalle umiliazioni che il giovane Giorgio VI non gli risparmiava, e cercò di condizionarlo positivamente per fargli superare ansie e paure che gli avevano impedito di avere stima e rispetto di sé.
Il caloroso discorso che, alla vigilia della guerra contro la Germania (1939) il re pronunciò senza balbettare, assistito da Lionel, fu ascoltato con commozione in ogni angolo dell’impero, grazie allo strumento della neonata radio – già sperimentata dai dittatori alleati dei nazisti come strumento di manipolazione del consenso – e sancì il legame d’affetto e di stima che da allora, fino alla sua morte, lo avrebbe legato al popolo britannico.
Il film racconta classicamente – insieme alla storia del re che vorrebbe guarire e alla sua difficile fiducia verso Lionel – le ansie collettive degli anni della guerra, e, con precisione storiografica, ci presenta una bella ricostruzione della Londra di allora, dei palazzi, delle stanze reali e di quelle più semplici, grazie a una calda e nitida fotografia.
Gli attori manifestano buone capacità interpretative, dall’Alberto di Colin Firth, il re popolare, timido impacciato, al deuteragonista Lionel, ottimo Geoffrey Rush, alla bella e sensibile lady Elizabeth la moglie innamorata e preoccupata, fiduciosa nelle qualità del marito a cui Helena Bonham Carter dà voce e presenza credibile.
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