Regia di Jeff Feuerzeig vedi scheda film
Documentario su Daniel Johnston, cantautore e disegnatore americano che si è fatto strada con l'autoproduzione nel corso degli anni Ottanta e dei primi Novanta, diagnosticato come maniaco depressivo e dall'esistenza tormentata e sbandata, oggi ancora attivo artisticamente.
La cosa più sorprendente che emerge da questo documentario su Daniel Johnston, cantautore (a dir poco) alternativo sulle scene da un quarto di secolo al momento delle riprese, è l'immensa popolarità di cui egli gode presso il pubblico; ma prima ancora che per la gente, diciamo così, comune, Johnston è un punto di riferimento e un artista da ammirare per gli addetti ai lavori: musicisti innanzitutto, ma anche giornalisti, produttori e perfino galleristi. In Italia il fenomeno è molto limitato, ma un minimo culto di nicchia è innegabile che ci sia; due fattori hanno contribuito sopra a tutti alla sua popolarità: la trasmissione di un suo live su Mtv negli anni Ottanta e la pubblicità fattagli da Kurt Cobain nei primi Novanta. Tanto è bastato a creare un piccolo mito attorno a Johnston, 'diamante pazzo' che ricorda da vicino Syd Barrett, genio creativo e al contempo mente annebbiata, incapace di comunicare e comportarsi con chi gli sta vicino in modo consono, accettabile. La dura realtà dietro a questa facciata di successo, per quanto possa definirsi di nicchia, è ben sviscerata da Jeff Feuerzeig, che in poco meno di due ore (durata spropositata per questa tipologia di film, ma ben gestita) racconta delusioni, malattia, dolori e drammi del protagonista, al fianco dei suoi momenti felici: due facce della stessa medaglia, due manifestazioni della sua personalità combattuta. Significativo in questo senso il titolo: il diavolo contro cui Johnson ha ingaggiato un duello fin da ragazzino è sostanzialmente sè stesso, ma è sempre Johnston a impersonare l'angelo della salvezza - per sè stesso - con la sua imprevedibile e originale vena artistica. Lavoro accuratissimo e visibilmente realizzato con un buon budget, The devil and Daniel Johnston vive qualche sequenza animata palesemente didascalica di troppo e forse non si sofferma a sufficienza sugli ultimi anni della vita e della carriera del protagonista, ma per il resto può dirsi decisamente ben fatto. 5/10.
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