Regia di Kevin Greutert vedi scheda film
Siamo arrivati al settimo capitolo con una rapidità impressionante.
Non ci si aspettavano certo ulteriori novità, ma questo “Saw 3D” rappresenta la deviazione becera e insulsa del torture porn. Quando, in altre parole, il genere non si fa veicolo di paure collettive e timori sociali, ma si presta esclusivamente ad una disturbante violenza gratuita volta ad accontentare la massa affamata di sangue e budella. Perché non c’è veramente nient’altro qui se non ettolitri di sangue, organi e pezzi di braccia e gambe che schizzano contro lo spettatore in virtù di un 3D piegato a intenti mai così bassi.
A esaurimento idee, si tenta la carta della stereoscopia come possibile ma fallimentare variante, assieme ad un innalzamento dell’asticella di splatter e crudezza rispetto agli altri capitoli (per quanto ciò sia umanamente possibile).
Il risultato è un’opera volgare e sboccata, definibile unicamente come pura spazzatura.
Triste epitaffio di una saga che, a dispetto di quanto molti dicano, è tutto fuorché da buttare.
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