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The Fighter

Regia di David O. Russell vedi scheda film

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La recensione su The Fighter

di FilmTv Rivista
6 stelle

Micky & Dicky sono fratellastri, pugili, irlandesi d’America, perennemente in cerca di riscatto. Dicky (Christian Bale) ebbe i suoi quindici minuti di gloria battendo Sugar Ray Leonard (che forse era inciampato...) e adesso è protagonista di un documentario della Hbo sulla dipendenza da crack. Micky, aiutato dalla fidanzata Charlene (Amy Adams), vuole affrancarsi dalla stretta mortale della famiglia sognando il titolo mondiale. Primo pensiero: The Fighter,

progetto di Darren Aronofsky poi passato al regista di Three Kings, David O. Russell, è ambientato negli anni 90 del secolo scorso. Si comincia a storicizzare il decennio nichilista per eccellenza, inaugurato «perdendo la religione» (come da canzone dei R.E.M., anno di grazia 1991). E allora ci si ritrova al centro di Lowell, Massachusetts, «capitale della rivoluzione industriale» ora ridotta a un triste selciato da riasfaltare, città springsteeniana con i suoi fantasmi, un proletariato bianco che trova nella famiglia estesa, matriarcale, il suo rifugio malsano. Sarà pure una storia vera quella dei fratelli pugili, ma la difesa del nucleo familiare nonostante tutto non è un bel colpo di sceneggiatura, sa un po’ di ricomposizione moralistica di un quadro che appare invece mostruoso. Tuttavia The Fighter è bello anche per le sue forzature, a partire dall’improbabile cast. Christian Bale è troppo giovane per essere un fratello maggiore con alle spalle una simile esperienza, e Mark Wahlberg è troppo vecchio per essere il pugile emergente. Eppure proprio quest’ultimo, che ha sostituito Matt Damon prima dell’inizio delle riprese, interpreta benissimo il figlio di nessuno dell’America depressa. Il riscatto tipico di ogni film pugilistico passa attraverso la sua riemersione fisica, senza elaborazioni intellettuali. E che il film rivendichi un suo cuore (solo) emotivo lo dimostra la scena del cinema: i giovani amanti vanno a vedere Belle Époque di Fernando Trueba nella sala d’essai, lui si addormenta, lei assiste sconcertata allo scorrere dei sottotitoli.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 9 del 2011

Autore: Mauro Gervasini

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