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I fiori di Kirkuk

Regia di Fariborz Kamkari vedi scheda film

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La recensione su I fiori di Kirkuk

di bradipo68
4 stelle

Il troppo storpia.
E ne I fiori di Kirkuk c'è troppo di tutto.
Troppo amore,talmente eccessivo che al confronto Beautiful diventa neorealismo poetico.Invece di strapparti il cuore dal petto questo amore disperato degno di una soap sabbiosa al massimo ti strappa uno sguardo di sbieco.
Troppo triangolo sentimentale: il bel dottorino curdo che dopo vessazioni di ogni tipo riporta solo un graffio in faccia e il brutto militare iracheno che per colpa di una appena conosciuta manda a meretrici la sua carriera e in mezzo,lei,bella e sempre acconciata di tutto punto.L'acconciatura non si muove di un millimetro neanche quando cercano di cambiarle i connotati a suon di schiaffoni 
Troppa retorica:brutti gli iracheni cattivi che sembrano i soli responsabili del massacro dei curdi a domicilio.Di tutti gli altri confinanti che usano i curdi come esercitazione per il tirassegno se ne fa appena parola. Anzi qualcuno di questi lo facciamo anche entrare in Europa. Tutto smaccatamente filooccidentale a farci vedere in continuazione quanto si sta meglio in Europa rispetto al Medio Oriente.
Troppa sospensione della credulità:la protagonista arrestata esce di prigione dopo appena qualche carezza a mano aperta,entra nell'apparato di regime in un batter di ciglia,addirittura medico di pericolosi prigioneri e nei campi di concentramento dove si procura misteriose sostanze che provocano rush cutanei per non far vendere le donne nel Golfo.Passa i posti di blocco con documenti falsi quasi facendosi beffe di tutti,gli ufficiali irakeni sono una manica di idioti.
Troppa pretesa di girare un film d'autore:la macchina da presa a mano simula autorialità nelle riprese.Qui simula solo un inutile mal di mare da sedare con antiemetici.Si cerca il realismo poetico iraniano (parlando di iracheni pare una battuta) ma si trova solo il fotoromanzone girato in formato panoramico.
Troppo messaggio:d'accordo con l'esigenza di denunciare il massacro dei curdi. Ma per denunciarlo non serve uno spot di due ore superpatinato e con abuso di metafore ingenue.
I fiori di Kirkuk è un concentrato di buone intenzioni.E quel finale al ralenti giusto per far sgorgare qualche lacrima(che in realtà non ce la fa a risalire neanche il dotto lacrimale) è semplicemente il degno coronamento di questa spremitura d'olive.

Su Fariborz Kamkari

da dimenticare

Su Morjana Alaoui

acconciata sempre di tutto punto

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