Regia di Fariborz Kamkari vedi scheda film
Prendendo le distanza dall'argomento che è cruciale e scottante, e guardando il film diciamo che non lo si può salvare in maniera evidente, troppi sono i difetti e le riprese di storia elementari, da far rimanere a bocca aperta, senza poi parlare degli attori e della direzione di questi stessi che è davvero imbarazzante, tenendo anche conto dei diversi concetti di espressione che ci possono essere fra un cinema e l'altro, qui si tratta solamente di regole basilari di fare cinema, e qui non ci sono o non si conoscono per niente. Naturalmente l'argomento è la base importante e denunciante che prende la nostra mente e che ci fa andare oltre e prendere posizione contro una guerra che non ha senso, né morale, né etico e tanto meno umano. La storia si può assimilare benissimo ai melodrammi di Matarazzo, che però non hanno la strategia della messa in scena e della cura della recitazione, a cui il vecchio regista ci ha abituato, non che del taglio cinematografico; un didascalismo eccessivo costruisce una storia sentimentale scopertamente a significato troppo emergente. Insomma non mi sembra questa la chiave giusta per raccontare un genocidio ed essendo il regista curdo, la cosa è ancora più grave, pur con tutti gli alibi della commistione nazionalistica irachena a cui è legato, ma il suo apprendistato in Europa, e più precisamente in Italia è servito a cosa??
Il voto è derivante solo per tutto il rispetto che ho per l'argomento, ma il film varrebbe molto di meno.
Una storia sentimentale male amalgamata con la storia vera
Musiche dell' Orchestra di Piazza Vittorio discrete ed anche inaspettate
Non è stato capace a fare niente del suo mestiere e tantomeno nel lavoro di coordinazione e guida per gli attori e tantomeno ancora, per il coro dell comparse, che vediamo correre e ridere come oche sciocche qualsiasi, malgrado un montaggio che cerca di disperdere gli errori
Non sa assolutamente recitare, la sua drammaticità sta nel prendersi la testa e i capelli fra le mani o coprirsi gli occhi con le mani, forse per coprire l'inespressività che ha.
Un volto interessante sfruttato molto male
Poveretto, tenta l'impossibile contro regole registiche incopetenti
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