Regia di Susanne Bier vedi scheda film
astenersi i lacrima facile, chi soffre di vertigini e chi ancora ama quel cinema che accenna, lascia intuire, insomma mantiene dello spazio aperto affinchè lo spettatore possa far prolificare la propria fantasia con interrogativi che restano aperti, con ipotesi che restano tali e continuano beatamente a muoversi nelle interiora. ancora la solita bier che ama enfatizzare i malanni della nostra società, i soliti colpi di scena- i colpi bassi di scena, le scenette ad hoc per 'commuovere e far riflettere', certo poi qualche dettaglio naturalistico ci sta sempre bene(fa buon candidato agli awards...) e così via dicendo: che nessuno mai resti troppo ferito, tutto deve concludersi con un bel vissero felici e contenti. la signora non ha mai incontrato haneke evidentemente...
lo spreco dei temi cmq importanti portati nel film, mi dà una sola consolazione: anche in danimarca non sono messi meglio della profonda palude provinciale italiana con i suoi immaturi
piaciona e piena di svarioni da perfetto blockbuster
a parte i soliti tatuaggi un gran figo da portarsi in vacanza, l'unico personaggio adulto a cui venga tratteggiato qualche lato della reale miseria umana, soprattutto quando dà in pasto bigman
due palle: un'altra faccia di bronzo, praticamente non ha dovuto cambiare una virgola dall'ultima interpretazione che gli ho visto fare 'l'eredità' ...altro che feticcio del cinema danese ormai è una mummia
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