Regia di Fabián Bielinsky vedi scheda film
Durante una battuta di caccia tra le foreste della Patagonia un tranquillo tassidermista (Darin) uccide accidentalmente un uomo. Scopre che questo è un malavitoso che sta organizzando una rapina ai danni di un furgone che trasporta gli incassi di un casinò locale. Dotato di una memoria visiva eccezionale, l'imbalsamatore è convinto di potersi sostituire al defunto nell'impresa. Ma non ha fatto i conti con i compagni di merende né con l'epilessia di cui soffre. O forse è tutto un sogno ad occhi aperti?
L'aura del titolo è quel momento di sospensione che precede l'attacco epilettico: un momento che nell'originale film di Bielinsky viene dilatato alle quasi due ore di durata, con colpi di scena, ricostruzioni non banali del puzzle investigativo del protagonista, squarci stranianti e un meccanismo narrativo che sta tra 13 tzameti e I soliti sospetti, con una tensione costante a servizio di un noir dai marcati accenti psicologici.
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