Regia di Takashi Miike vedi scheda film
Suzuran Boys High School: un liceo giapponese inserito in una giungla di cemento scrostato, tra detriti materiali e non di una civiltà in balia della violenza e circondata tutto attorno da graffiti rabbiosi che ne rendono palpabile il disadattamento e la ribellione dei giovani abitanti; un istituto tra l’altro completamente in balia di studenti teppisti che mortificano i pochi professori che ancora riescono ad insegnarvi; allievi problematici e delinquenti in corso di formazione, divisi in bande in cui leaders senza scrupoli (Genji e Tokio) lottano per il predominio della propria classe sulle altre, tentandone di egemonizzare il controllo; ragazzi che utilizzano questa crudele scuola di vita per farsi strada entro poco nel mondo efferato e senza scrupoli della yakuza, che alcuni gia’ ben conoscono in quanto figli di boss.
Takashi Miike, gran regista, prolifico ed amante dei ritmi sostenuti, nonche’ virtuoso sperimentatore di tecniche sempre piu’ dinamiche ed adrenaliniche di regia, adatta sul grande schermo il tema di un noto manga nipponico, che ha gia’ generato un suo seguito.
Siamo ben distanti da capolavori tosti come " Ichi the killer" e spesso il ritmo sostenuto e talvolta pure appassionante sembra non riuscire a reggere l’esile trama che si risolve in una delle solite lotte senza quartiere tra due giovani promettenti boss. Tuttavia la capacita’ del cineasta nipponico di ammaliarci con esecuzioni a bruciapelo e sparatorie, con lotte corpo a corpo sotto una pioggia dirompente, con effetti speciali poveri ma altamente realistici ed efficaci, e la presenza di certi siparietti ironici e buffi che danno modo a personaggi balordi, ma in fondo molto piu’ umani dei due duri contendenti, di trovare riscatto lungo il corso della vicenda - riescono a dare al filmetto quella carica e quel dinamismo che lo rendono, tra i prodotti usa e getta, un piccolo godibile cult di genere.
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