Regia di Alain Tanner vedi scheda film
Quasi ogni città e ogni villaggio posto sulla superficie terrestre rivendica - teoricamente con qualche ragione, essendo la Terra, più o meno, una sfera - di essere il centro del mondo. Secondo Alain Tanner, che ambienta questa pellicola nella sua Svizzera Romanda, il centro del mondo è ogni persona. E se ogni persona è il centro del mondo, tutti gli altri individui ruotano incessantemente gli uni attorno agli altri, creando quel movimento, spesso incurante della logica e della fisica, che è la vita. Per esemplificare tutte queste meccaniche, il regista svizzero si serve della storia di una giovane vedova vicentina che va a vivere e lavorare, appunto, nella Svizzera francofona, dove vive una breve e intensa storia d'amore con un dirigente d'azienda, sposato, che sta iniziando una promettente carriera politica. Ma ognuno è centro del mondo a sé stesso e l'incapacità di fare delle scelte provoca inevitabili conseguenze.
Raccontando una storia di per sé melodrammatica senza alcun accento di melodramma, Tanner racconta una vicenda con sguardo quasi distaccato, anche se non freddo, verso i propri personaggi. Mentre in altre parti d'Europa gli incontri/scontri tra persone di provenienza diversa deflagravano con accenti drammatici e spesso melodrammatici (si pensi alla Germania di Fassbinder), nella Svizzera di Tanner ciascuno è padrone di fare un passo indietro con razionalità. Ogni centro del mondo ha un proprio nucleo ed ogni nucleo si scinde secondo le proprie caratteristiche.
Olimpia Carlisi, generalmente attrice più bella che espressiva, trova in questo film la parte della propria carriera. (1 luglio 2017)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta