Regia di Mei Hu vedi scheda film
VOTO : 6.
Film che delude in buona parte le aspettative nel tentativo di trasporre in immagini le gesta di un personaggio di spessore qual è stato Confucio.
La produzione è ad alto budget, ma siamo lontani anni luce dall’eleganza, formale e coreografica, di Zhang Yimou, ma anche dal senso dell’avventura epica di John Woo.
Nel 500 a.c. il vasto impero cinese è diviso tra varie fazioni che stringono alleanze e, soprattutto, si combattono per avere vicendevolmente il sopravvento.
In questa realtà, nello stato di Lu, Confucio (Chow Yun Fat) è un uomo saggio, abile stratega, in grado di influire, come primo ministro, sulle scelte del regno.
Ma soprattutto è un uomo dagli alti valori morali e umani, un maestro di vita, amato da una stretta cerchia di uomini, ma anche ostacolato da chi nella vita ha come solo obiettivo la conquista delle terre limitrofe.
Così la sua vita sarà costellata di trionfi, ma anche di repentini allontanamenti.
Film che convince solo a tratti, pieno di difetti, ma poi la storia è abbastanza avvincente, seppur non articolata nel migliore dei modi, ed il personaggio cardine è in grado di ammaliare per cui comunque la visione risulta passabile.
La prima sensazione è che questo lavoro, nel suo voler rinchiudere un’epica storia in meno di due ore, finisca con l’essere stringato e poco omogeneo, con troppi salti in avanti e momenti cruciali narrati in una manciata di minuti, quando invece sarebbe servita profondità di spirito e di vedute.
Così anche le scene di battaglia sono solo abbozzate (pure male, con poco artigianato e tanta computer graphic), mentre il rischio di sentirsi sballottati a destra e a manca è molto alto.
Peccato, perché la storia ha tratti somatici affascinanti (tra discorsi di valenza universale e piccole grandi gesta personali) e Chow Yun Fat è l’attore ideale per una parte del genere, ma purtroppo l’insieme non riesce a decollare, lasciando l’amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere e che invece purtroppo non è.
Passabile, ma lontano dall’aver conseguito il suo potenziale.
VOTO : 6. Dignitoso, ma anche un pò pasticcione e stringato quando invece servirebbe precisione ed anfasi.
VOTO : 6,5. Complessivamente la sua è una prova discreta, ma non sempre azzecca le espressioni migliori. Detto questo la sua presenza rimane, e di gran lunga, l'elemento migliore del film.
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