Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
I Vanzina ci raccontano lo spietato ed imprevedibile mondo dei miliardari: cosa chiedere di meglio per una serata in relax davanti allo schermo, con popcorn, coca-cola e quattro risate facili? Il problema è che il film vorrebbe essere un sincero drammuccio a sfondo sociale, ben lontano dal ridicolo cui si presta fra stereotipi e recitazione canina, il ritratto insomma di una 'classe', la più elevata come fascia di reddito, e di una tipologia sociale (danaroso/belloccio/spocchioso). Non è Beautiful: nel senso che è molto peggio - e questo già rende l'idea dei limiti dell'operazione; il cast è penoso (Billy Zane ha l'espressività di un cocomero), la storia è patetica e l'intreccio è realmente ai livelli di una soap opera. Un piccolo disastruccio che va ad ampliare la serie di delitti cinematografici messa a segno dai Vanzina bros. 3/10.
Un magnate, dopo un incidente, va in coma: il suo impero finisce nelle grinfie degli avidi eredi, fra i quali la spunta un giovane e rampante nipote.
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