Bobby (Ben Affleck), un rampante dirigente all'apice della sua carriera, è vittima di un ridimensionamento aziendale causato dalla crisi finanziaria. Passa da una vita da sogno - una moglie splendida, due bambini e una villetta con giardino - al peggiore degli incubi, rifiutando di accettare la situazione.
Il manager spocchioso che dice alla segretaria che non gli importa nulla se licenzieranno anche lei non mi commuove. Bene il bagno di umiltà che fa dovendo vendere la Porche e ritrovandosi a fare il manovale. Troppo testosterone in questo film, pur ben confezionato. Argomento comunque interessante e bella colonna sonora
Non mi è piaciuto dal punto di vista narrativo. Farraginoso e poco coinvolgente. Però ho apprezzato la trattazione dei drammi umani senza piagnistei e strumentalizzazioni ideologiche.
È un film che si può apprezzare soprattutto per capire il funzionamento del capitalismo nella forma dinamica che ha in America. I personaggi rispecchiano l’universale capacità di reagire agli imprevisti e anzi a cambiamenti duri e radicali. C’è anche ben rappresentata la speranza di costruire, restando nelle regole condivise, un mondo migliore.
La crisi internazionale, con il suo strascico di licenziamenti e l’impoverimento esponenziale della classe media (le altre, proletariato e sottoproletariato, sono ormai andate da un pezzo) finisce qui per diventare una felice occasione per ripensare a com’era verde la mia valle allora e com’era bello quando avvitavamo bulloni a mani nude.Pessimo.
Attuale come non mai il contesto di crisi finanziaria ed economica in cui si muovono i personaggi di "The Company Men". Scritto e diretto da John Wells, autore veterano di serie tv non banali come E.R. e West Wing, il suo esordio su grande schermo mette in scena con sufficiente lucidità l' incubo di molti lavoratori nel mondo. Cosa succederebbe se un' inevitabile fusione colpisse… leggi tutto
Bobby Walker è un manager in carriera, presso la GTX, una multinazionale di grande successo, ha una moglie, due figli e si concede una vita più che agiata: automobile di lusso, casa hollywoodiana, partite a golf. Un brutto giorno però, siamo nel fatidico 2008, la GTX a causa di quella recessione quasi mondiale, deve sfoltire l’organico e migliaia di dipendenti, tra i… leggi tutto
Che il “sogno americano” sia in realtà solo un grande incubo è cosa che ormai non dovrebbe stupire più nessuno, ma forse nel 2010, data del film, poteva sembrare un giudizio troppo ingeneroso, se non addirittura di parte.
Eppure erano passati già due anni dal ruzzolone interplanetario di Lehman Brothers, quando investment banking e ricerche di… leggi tutto
Bobby Walker è un manager in carriera, presso la GTX, una multinazionale di grande successo, ha una moglie, due figli e si concede una vita più che agiata: automobile di lusso, casa hollywoodiana, partite a golf. Un brutto giorno però, siamo nel fatidico 2008, la GTX a causa di quella recessione quasi mondiale, deve sfoltire l’organico e migliaia di dipendenti, tra i…
Un discreto film, che si può comunque tranquillamente anche non vedere. Ha vari aspetti commerciali: non va a fondo di nulla, e per di più sta sempre dalla parte dei privilegiati, come si fosse un capitolo della telenovela “Anche i ricchi piangono”. Infatti alla fine la crisi nera sembra solo una parentesi.
Ma spunti di riflessione seria ci sono. I silenzi per la…
Pur non ponendo l'accento sulle cause che hanno generato la tristemente celebre crisi del 2008 (che nel film ci viene subito annunciata da un cronista), il film cerca di esplorare la tragedia di alcuni uomini della "megaditta" GTX, una compagnia da 70.000 dipendenti con un business specializzato nei trasporti che vede ridursi drasticamente la propria forza finanziaria, al punto da fondere o…
Bobby è un dirigente aziendale all'apice della sua carriera. La sua vita rischia di essere però sconvolta quando la multinazionale per cui lavora, alle prese con la crisi, lo licenzia senza troppe spiegazioni. Bobby, convinto di riuscire a trovare subito un nuovo lavoro simile al precedente, considera il periodo di disoccupazione una sorta di momento sabbatico e non mostra alcuna…
Che il “sogno americano” sia in realtà solo un grande incubo è cosa che ormai non dovrebbe stupire più nessuno, ma forse nel 2010, data del film, poteva sembrare un giudizio troppo ingeneroso, se non addirittura di parte.
Eppure erano passati già due anni dal ruzzolone interplanetario di Lehman Brothers, quando investment banking e ricerche di…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (9) vedi tutti
Convincente esordio al lungometraggio del regista Wells.
leggi la recensione completa di Furetto60Il manager spocchioso che dice alla segretaria che non gli importa nulla se licenzieranno anche lei non mi commuove. Bene il bagno di umiltà che fa dovendo vendere la Porche e ritrovandosi a fare il manovale. Troppo testosterone in questo film, pur ben confezionato. Argomento comunque interessante e bella colonna sonora
commento di Artemisia1593Non mi è piaciuto dal punto di vista narrativo. Farraginoso e poco coinvolgente. Però ho apprezzato la trattazione dei drammi umani senza piagnistei e strumentalizzazioni ideologiche.
commento di putrellaIl film the company men è a metà dopo 50 minuti finisce
commento di Maximo70È un film che si può apprezzare soprattutto per capire il funzionamento del capitalismo nella forma dinamica che ha in America. I personaggi rispecchiano l’universale capacità di reagire agli imprevisti e anzi a cambiamenti duri e radicali. C’è anche ben rappresentata la speranza di costruire, restando nelle regole condivise, un mondo migliore.
commento di saxpoetaLa crisi internazionale, con il suo strascico di licenziamenti e l’impoverimento esponenziale della classe media (le altre, proletariato e sottoproletariato, sono ormai andate da un pezzo) finisce qui per diventare una felice occasione per ripensare a com’era verde la mia valle allora e com’era bello quando avvitavamo bulloni a mani nude.Pessimo.
leggi la recensione completa di yumeUna finestra sulla realtà...un film documento cui Wells affida tutto il suo interesse per il dato reale e attuale.
leggi la recensione completa di PimentellaOttimi attori ma il film manca d'intensità, tecnicamente molto buono ci si poteva aspettare qualcosa di più…
commento di TotororesurrectionCarino…chissà se ci si fa più male quando si cade dall'alto???
commento di ALCHEMILLA