Leo (Lajos Balazsovits), uno studente di estrazione operaia che su invito del professor Bennet (Paolo Bonacelli) ha tradotto la storia del grande yogi tibetano Milarepa, rimane vittima di un incidente mentre sta accompagnando il professore e sua moglie all'aeroporto. In attesa dei soccorsi, Leo ripercorre la storia del mago, poeta ed eremita del XI secolo. Una storia che lo riguarda da vicino. Girato per la Rai all'epoca della "sperimentazione", questo è uno dei film meno presuntuosi, più riusciti e più casti della regista emiliana. Ritrovare l'Oriente tra le montagne dell'Appennino aquilano non era facile, ma Liliana Cavani c'è riuscita.
Nei primi 13' sembra d'essere in uno Sceneggiato di quelli famosi della "Rai" d'un tempo poi ci spostiamo addirittura in posti aridi del Tibet ... insomma chi regge questa cosa qua ?!?! voto.0.
Milarepa, dispiace scriverlo ma l'opera zen della regista Liliana Cavani si colloca di diritto, almeno in parte, nella categoria da me ideata dall'imperante nome altisonante "nerdconvenzionale". E questo perchè il film in sostanza comunica a lo spettatore il tutto e il niente, così prende il sopravvento un astrattismo sintetico dalle limpide tonalità spirituali buddiste che… leggi tutto
Vita di Milarepa è un testo tibetano risalente ai tempi in cui il santone visse (a cavallo fra undicesimo e dodicesimo secolo); in Occidente era arrivato, al momento della realizzazione di questo film, soltanto tradotto in inglese. La Cavani, affascinata dalla lettura e dal personaggio, decise di trasportare le sue gesta su pellicola: con una sceneggiatura scritta insieme al giornalista… leggi tutto
IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
Un giovane studioso della dottrina tibetana, Leo, di estrazione popolana, sta portando a termine una ambiziosa su tesi incentrata sulla figura mistica del poeta e religioso buddhista Milarepa, ma nonostante questo, decide di accompagnare per la loro prima tappa di viaggio una coppia di amici professori.
Un tragico incidente ferma la loro corsa, e, usciti di… leggi tutto
Milarepa, dispiace scriverlo ma l'opera zen della regista Liliana Cavani si colloca di diritto, almeno in parte, nella categoria da me ideata dall'imperante nome altisonante "nerdconvenzionale". E questo perchè il film in sostanza comunica a lo spettatore il tutto e il niente, così prende il sopravvento un astrattismo sintetico dalle limpide tonalità spirituali buddiste che…
IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
Un giovane studioso della dottrina tibetana, Leo, di estrazione popolana, sta portando a termine una ambiziosa su tesi incentrata sulla figura mistica del poeta e religioso buddhista Milarepa, ma nonostante questo, decide di accompagnare per la loro prima tappa di viaggio una coppia di amici professori.
Un tragico incidente ferma la loro corsa, e, usciti di…
Prima di tutto diamo corso alle vanterie. Grazie a una rischiosa operazione di biblioarcheologia il mio team è riuscito a mettere le mani su "I film degli altri" di Pier Paolo Pasolini a cura di Tullio Kezich,…
La scrittura, lo scrittore, le parole.. sono tre aspetti della stessa cosa, come le onde, il mare e le molecole d'acqua. Si tratta di un itinerario dalla mente alle dita, dalle dita al foglio, dal foglio alle menti dei…
Che anni quegli anni. Alla Cavani venivano proibiti e/o tagliati film dalla Commissione di censura per ragioni ideologiche (come il Galileo), ma poteva realizzare film come questo che, oggi, sarebbe censurato dal mercato: sempre che lo potesse realizzare, resisterebbe nelle sale un giorno e mezzo, a meno che non trovi qualche cinema specializzato in pellicole new age. A me è risultato un…
Un argomento ascetico rappresentato nella maniera migliore, nel senso che è stato attualizzato in una maniera non originale, ma decisamente incisiva e che riesce con delicatezza a trattare un tema mitico e trasmetterlo nella realtà attraverso un escamotage interessante e coinvolgente. La storia di Milarepa appartiene al mito e attraverso questo e la vita reale ci si…
Vita di Milarepa è un testo tibetano risalente ai tempi in cui il santone visse (a cavallo fra undicesimo e dodicesimo secolo); in Occidente era arrivato, al momento della realizzazione di questo film, soltanto tradotto in inglese. La Cavani, affascinata dalla lettura e dal personaggio, decise di trasportare le sue gesta su pellicola: con una sceneggiatura scritta insieme al giornalista…
OTTIMO LAVORO. Il film è ben fatto. Mi è piaciuto tantissimo perchè è difficile trovare opere che come questa ed esplicitamente, aprano alla spiritualità. Intendiamoci non stiamo parlando di religione-chiesa ecc. concetti insomma prettamente occidentali. La spiritualità è qui presente nelle sue radici profonde, nel bene e nel male che si…
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Commenti (1) vedi tutti
Nei primi 13' sembra d'essere in uno Sceneggiato di quelli famosi della "Rai" d'un tempo poi ci spostiamo addirittura in posti aridi del Tibet ... insomma chi regge questa cosa qua ?!?! voto.0.
commento di chribio1