Regia di Colin Strause, Greg Strause vedi scheda film
Invasione aliena - capitolo 1.
Flash forward: una luce accecante tendente al blu entra dalla finestra di un attico dopo un party memorabile. Un tizio ne viene investito e scompare.
Rewind: torniamo a 24 ore prima del fascio luminoso. Un mago degli effetti speciali si reca a Los Angeles ospite di un amico regista sulla cresta dell'onda. Con lui c'è la compagna incinta. Il tempo di un bagno in piscina e torniamo al fatidico party.
Non chiedetemi il perché di questa digressione temporale e narrativa. Il motivo mi sfugge.
Fatto sta che il fascio di luce è alieno e la città degli angeli ne è piena; in pochi istanti i protagonisti si rendono conto di assistere ad una vera e propria invasione aliena e tentano la fuga.
"Skyline" ovvero quando "Cloverfield" incontra "La guerra dei mondi" ma con meno soldi a disposizione e soprattutto meno idee. I fratelli Strause dirigono il loro giocattolo fra crisi di vario tipo: isteriche, di panico e di cervelli. Sì perché i suoi protagonisti saranno carichi di soldi ma agiscono come dei cerebrolesi e come tali iniziano a cadere uno dopo l'altro come birilli al bowling. Sul film non c'è molto altro da dire: la sceneggiatura è ridicolmente sospesa e piena di lacune, la messa in scena digitalmente patinata, i protagonisti troppo carini ed innamorati per risultare credibili. Gli alieni, dalla loro, non sorprendono mai. Né per le sembianze, né per le azioni da colonizzatori. Tutto già visto, tutto piuttosto noioso. L'evoluzione romantica del finale, poi, ha dell'inconcepibile. D'accordo il low budget ma allora, a confronto, "District 9" è un capolavoro di proporzioni immani.
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