Regia di Colin Strause, Greg Strause vedi scheda film
Un gruppo di artistoidi, amici di vecchia data, si ritrova in un mega attico a Los Angeles per festeggiare il compleanno di uno di loro quando, nel pieno della nottata post-bagordi, vengono disturbati da una intensissima e mortale luminescenza proveniente dall’esterno dell’edificio. Sarà l’inizio di una dura e serrata lotta per la sopravvivenza.
I fratelli Strause sono meglio (s)conosciuti come esperti di effetti speciali, a loro si devono infatti le trovate iperdigitalizzate di film come “Titanic”, “Terminator 3”, “X Men”, “The day after Tomorrow”, “Avatar” e molti altri blockbusters più o meno validi dell’ultimo periodo; il loro approccio alla tematica dell’invasione aliena è, quindi, prettamente basata su artifizi di grande impatto spettacolare, lasciando mano libera al loro immediato talento visivo e tralasciando, consapevolmente o meno, di curare la sceneggiatura e le psicologie dei personaggi. I dialoghi tra i vari protagonisti giocano stancamente sul dilemma “restiamo al sicuro” o “scappiamo”, riproposto almeno 4 o 5 volte nel corso del film, con esiti decisionali diversi o contraddittori. Non mancano, poi, le parti (s)cult “All-American” al 100 %, come quella dove il prode Jarrod prende a pugni sul tetto il letale alieno tentacolato, sorellina in milionesimo, se mi si scusa l’accostamento, del cowboy in groppa alla bomba di kubrickiana memoria. Oppure quando la petulante compagna di Terry (sosia della Lecciso, anche se meno gonfia), scoperta la tresca del medesimo con la sua segretaria, gli tiene il muso incurante della situazione che li vede accerchiati ed intrappolati da esseroni pronti ad ingurgitarli (sic). Non mancano comunque idee allettanti, come la scelta di far svolgere l’azione quasi interamente all’interno di una suite all’attico di un grattacielo losangelino, finestra sul cortile per un voyeuristico sguardo sulla distruzione esterna (descritta con suggestive ed appaganti riprese grandangolari) ed il valido finale che, seppur retorico, non è affatto scontato. Anche l’intera sequenza dell’agguerrita guerriglia urbana ed aerea contro gli alieni riesce a trasmettere allo spettatore una sufficiente tensione emotiva, senza mai scadere nel superfluo. Un affabile pastrocchio quindi, piacevolmente salvato anche dalla simpatica inadeguatezza di un nugolo di attorucoli ripescati da varie serie televisive (Scrubs, 24, Dexter) e dalla sua natura di spensierato B-Movie fracassone.
Guerresca.
Sufficiente.
Idem.
Stoico.
Petulante.
Simpatico.
Spensierato, mi aspettavo continuamente di veder spuntare J.D...
Inquietante.
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