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Regia di Danny Boyle vedi scheda film

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La recensione su 127 ore

di supadany
6 stelle

VOTO : 6++.
Dopo lo straordinario, e per me pure un po’ immeritato, successo di “The millionaire”, Danny Boyle torna al cinema, cambiando radicalmente tipologia di storia, ma lasciando nuovamente più di un dubbio.
Scelta coraggiosa quella di raccontare una vicenda solitaria, tanto più per un regista adrenalinico come lui, ma il film lascia la sensazione che si potesse far decisamente di meglio, seppur il risultato non sia complessivamente disprezzabile.
Aron Ralston (James Franco) è un appassionato di escursioni che un sabato parte, all’insaputa di tutti, destinazione i Canyon nello Utah.
Presto incontra due ragazze (Kate Mara e Amblyn Tamber), con le quali stringe subito amicizia, ma dopo essersi diviso da loro, scivola in un crepaccio e rimane intrappolato con un braccio schiacciato tra la roccia ed una pietra caduta dall’alto insieme a lui.
Per cinque giorni cercherà una soluzione, tra i ricordi del passato ed allucinazioni, per liberarsi e non morire di stenti.
Il film è tutto sommato soddisfacente, infatti riesce scaltramente a riempire i suoi novanta minuti di durata, pur nella ristrettezza dettata dalla situazione e dell’avere un solo protagonista.
Lo fa giocando con i ricordi (l’alba vista da Aron col padre da bambino, un paio di situazioni con la sua ex ragazza), con i rammarichi del protagonista per non aver avvisato nessuno (e per aver comprato attrezzatura non di qualità), con le allucinazioni (l’alluvione che lo “libera”), insomma utilizza quegli espedienti che ci si aspetta di vedere in una situazione del genere.
Però in quasi tutti questi frangenti lascia la sensazione che si potesse fare di più e meglio (soprattutto dal punto di vista visionario), mentre il montaggio convulso, soprattutto in apertura e chiusura, mi ha lasciato distante.
Bene comunque il racconto, sia all’inizio, quando la spensieratezza regna assoluta, sia quando il presente diventa nefasto, merito anche (se non soprattutto) di un James Franco molto cresciuto negli ultimi anni, in grado di regalare le sfumature necessarie al suo personaggio.
Per il resto sono suggestivi i paesaggi rocciosi e desertici (valorizzati ancor di più dalla luminosità del bluray), mentre il finale è un doveroso riconoscimento al vero Aron, da poco divenuto padre.
Dunque un film con luci e ombre, da Boyle mi aspettavo qualcosa di più, ma nonostante ciò rimane un film con delle qualità.
(Solo) Soddisfacente.

Su Danny Boyle

VOTO : 6++.
Sceglie di raccontare una storia cinematograficamente complicata, ma ci riesce bene solo in parte.

Su James Franco

VOTO : 6/7.
Ci mette anima e corpo e risulta bravo sia quando fa lo spavaldo, sia quando le scelte del suo personaggio si fanno ardue.

Su Kate Mara

VOTO : 6.
Gradevole nei pochi minuti in cui compare.

Su Amber Tamblyn

VOTO : 6.
Gradevole nei pochi minuti in cui compare.

Su Treat Williams

VOTO : S.V.
E' il padre di Aron, ma appena si intravede.

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