Regia di Huck Botko, Andrew Gurland vedi scheda film
L'idea è banale: quattro amici di fronte allo "scoglio" della perdita della verginità. Il di più è che viene girato con la formula (abusata, ma non in questo genere) del mockumentary...
Per tre di loro il problema si risolve nel giro dei primissimi minuti, mentre per Matt - l'ultimo in ordine cronologico - diventa più "centrale", perché il suo amico Zach ha deciso di filmare tutto ciò che la precede a mo' di documentario, intervistando i due fidanzatini, chiedendo loro cosa si aspettano, registrando l'acquisto del primo preservativo, eccetera. Le cose si complicano, come prevedibile, ma loro continuano a filmare...
La struttura del finto documentario dà al tutto un senso di novità e soprattutto di "verità", ma rallenta il ritmo (nonostante in questo caso i registi siano stati in grado di dare freschezza alle immagini.
Funzionano soprattutto le dinamiche di gruppo, con i quattro ragazzi "normali" che in altri film sarebbero passati per sfigati o peggio e invece qui semplicemente vivono le loro vite, affrontano le ragazze con sincerità, e i problemi di uno diventano di tutti.
Un po' forzata la presenza costante della videocamera (ma abbastanza credibile!), e un po' esagerata per quanto riguarda le disavventure del povero Matt (tutte a lui!), ma nel complesso "The Virginity Hit" funziona, nessun dubbio.
(http://newamericancomedy.blogspot.com/2012/01/virginity-hit-2010-di-huck-botko-e.html)
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