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Down Terrace

Regia di Ben Wheatley vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Down Terrace

di alan smithee
8 stelle

Procedendo a ritroso nella filmografia - ancora limitata, ma che non perde tempo e sembra riprodursi a ritmi piuttosto sostenuti - di quel ragazzaccio inglese (classe '72) d’un Ben Wheatley, dopo gli interessanti e sanguinolenti Turisti (anno 2012 ed uscito un mese fa in Francia) e Kill List, dell'anno prima, incontriamo la sua opera d’esordio, risalente al non lontano 2009. Anch'essa come le altre due naturalmente inedite nel nostro paese. 
Storia d’una tranquilla famiglia di onesti spacciatori, padre e figlio, di nome Bill e Karl (probabilmente lo sono pure nella vita visto che i due attori portano lo stesso cognome e la fisionomia tra di loro tradisce una certa coerenza di tratti somatici) che una soffiata anonima conduce in galera per qualche giorno. La macchina da presa ce li fa conoscere nel momento dell’uscita dalla reclusione, mentre i due incominciano molto presto a riorganizzare i loro commerci, e a riprendere i vecchi contatti, al fine soprattutto di scoprire chi li ha traditi. Tra gli altri affanni da affrontare, Karl, lo schizzato figlio di Bill, sempre più fuori  controllocome non possono fare a meno di notare entrambi i genitori, viene anche a sapere che la sua fidanzata è incinta; e per questo l'uomo decide di presentare ufficialmente la compagna a casa, offrendosi persino di cucinare (con esiti disastrosi) per tutto il gruppo di commensali.
Piano piano vengono a galla i disturbi mentali che affliggono il giovane, colto sempre più spesso da raptus di ira e scatti di violenza incontrollabile.
A farne le spese due fornitori abituali, trucidati con disarmante disinvoltura, il primo,reo di averlo preso in giro, e in occasione di un pedinamento l’altro. Quando la presenza di entrambi i genitori si rivelerà insopportabilmente opprimente, scopriremo che il ragazzo ha in mente un piano architettato in modo piuttosto organizzato per ricrearsi  una sua libertà, grazie anche al fondamentale aiuto della sua "dolce" futura mogliettina. Caustico, imprevedibile, teso e violento, impressionante proprio perché l’esplosione di violenza sopraggiunge in un contesto di vita pressoché qualunque, il film d’esordio di Weathley è una bellissima commedia nera dissacrante e cattiva che preannuncia in modo consono tutta l’ironia nera e crudele che seguirà nelle notevoli e disturbanti opere successive e dove cominciano a caratterizzarsi quei personaggi così inquietanti proprio perché cosi qualunque. Come a testimoniare che si fa presto a sprofondare nella follia più profonda; che ci vuole un attimo per trovarsi tra le mani un martello insanguinato ed un corpo riverso in una pozza di sangue. 

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