Regia di Edward Zwick vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Buon prodotto americano, non esente da difetti (anche se spesso marginali), ma comunque spigliato e generoso nell’esporsi, girato con mestiere da un regista navigato qual’è Edward Zwick e che trova nella coppia costituita da Anne Hathaway e Jake Gyllenhall un’affiatamento in scena che porta i suoi frutti.
1996, Jamie (Jake Gylllenhall) è un giovane ambizioso e molto fortunato con le donne che cerca una sua riuscita nel mondo del lavoro come rappresentante di farmaci.
Un giorno s’imbatte nella bella Maggie (Anne Hathaway), 26enne affetta dal morbo di Parkinson, e tra i due nasce (quasi) subito una relazione basata su tanto e genuino sesso.
Lei non vuole impegnarsi, visto cosa il futuro purtroppo ha in serbo per lei, lui però si affeziona sinceramente ed il passo seguente sarà alquanto tribulato per entrambi.
Intanto sullo sfondo viene lanciato il Viagra ...
Film che ha il merito di mescolare con disinvoltura commedia, anche un po’ irruenta e scapestrata, affetti personali e dramma e questo è già un bel successo.
La partenza è molto leggera, anche un po’ grezza e non sempre ispirata, ma il film riprende presto quota quando il legame tra Jamie e Maggie diviene protagonista della vicenda (molto simpatici alcuni siparietti tra i due, con l’impacciato fratello di lui sullo sfondo) e trova uno sfogo più importante nella seconda parte, soprattutto il convegno sul Parkinson è proprio un bello spot di vita (un po’ meno efficace è invece la ricerca della cura che non c’è, una decina di minuti un po’ fiacchi).
Ben confezionate anche alcune scene verso il finale (vedi il fugace re-incontro in un ristorante, genuinamente toccante), che invece risulta essere assai più convenzionale, ma non per questo deludente a prescindere (insomma, ci sta).
Lavoro che nel complesso mi ha convinto, offe un buono spettacolo ambivalente e si avvale per giunta di un’alchimia tra gli interpreti (soprattutto la Hathaway sa alzare il livello di diverse componenti emozionali) non facile da ottenere.
Più che discreto.
VOTO : 6/7.
Riesce ad amalgamere bene una storia che presenta caratteristiche tra loro anche molto diverse.
Qualche passaggio non proprio essenziale, ma anche una buona capacità di valorizzare gli aspetti migliori a sua disposizione.
VOTO : 6,5.
Quando deve fare lo "sbruffone" ci riesce molto bene (travolgente nella prima parte), quando deve essere più profondo lascia invece qualche dubbio, ma si difende comunque egregiamente.
VOTO : 7.
Brava, sia quando la parte richiede sincera leggerezza, sia quando le angosce dello stato del suo personaggio balzano in prima linea.
VOTO : 6.
Gradevole partecipazione nel ruolo di una ragazza un bel pò ingenua.
VOTO : 5,5.
Personaggio spesso presente, ma non sviluppato al meglio.
VOTO : S.V.
Bellezza mozzafiato che compare di tanto in tanto per pochi secondi.
VOTO : 6.
Spalla di tutto rispetto, sa offrire il suo contributo senza essere invadente.
VOTO : 5,5.
Non convince molto nelle poche scene in cui è chiamato in causa (più per colpa di un personaggio di certo non simpatico).
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