Regia di Edward Zwick vedi scheda film
Film furbetto, finto buonista e parecchio ipocrita. Oddio, è scritto benissimo e sia la Hataway che Gyllenhaal sono una gioia per gli occhi, ma siamo sempre, se non alla Negulesconnerie, ai vecchi stereotipi hollywoodiani: tutto si può superare, anche una malattia senza speranza, purché ci sia l'amore. Oltre alla sagra del product placement, ci sono il fratello nerd ciccione, il dottore arrapato, il rappresentante concorrente ex-marine e fedifrago, le cacciatrici di mariti, il collega-mentore che, scavalcato in carriera, fa la scena della volpe e l'uva, insomma la rassegna dell'ovvio. L'unico veramente sincero e realista è il marito della malata di Parkinson al 4° stadio, che consiglia al giovane innamorato di lasciare un biglietto e cercarsi una ragazza sana, perchè lui, dopo 25 anni, non lo rifarebbe. A parte qualche brividino finto moralista durante l'orgia a casa del dottore e delle scene di sesso veramente ben girate (in USA è vietato ai minori - da noi passerebbe in prima serata su Rai1), il resto è melassa per zitelle con la lacrima facile.
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