Regia di Andrea Caccia vedi scheda film
Generazione blog. Generazione YouTube. Emo. Bimbominkia. Truzzo. Tentativi di definizione di chi è nato dopo il crollo del Muro di Berlino: i figli degli anni 90. Dipendenti dalle tecnologie più che dalle droghe, sovrani dell’autoscatto e dell’autoinquadratura, con upload congenito: tutto subito su Facebook e YouTube. Il web mette il mondo a disposizione, ma chi se ne importa quando puoi essere tu a metterti a disposizione del mondo. Senza filtro. Così sono anche i miniregisti di Andrea Caccia: più che autore, direttore di un’orchestra formata da 70 adolescenti dell’hinterland milanese, armati di un telefonino con cui riprendere i propri 18 anni. Film diario, secondo Caccia, insegnante di linguaggio cinematografico che ha raccolto per sei mesi su un blog apposito il materiale girato. Ne sono uscite quasi 70 ore di video, da cui sono stati distillati frammenti liberamente creati e giustapposti di adolescenze comuni, interviste improvvisate, corse in bici, amorazzi, smalto, sbronze, piastre, piercing, aule, baci. Senza intenti voyeuristici o di denuncia. La musica e qualche commento off danno una cornice di ambizione poetica forse non così necessaria; ma l’opera, nella sua spiazzante originalità, ha un che di magnetico. La generazione resta senza nome e senza peso, ma nella sua leggerezza si scorge, a tratti, la vita.
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