Regia di Daniel Myrick vedi scheda film
Il film non delude e progressivamente cattura l'attenzione; paranormale e giallo si intrecciano in un intreccio ben azzeccato; il bosco diventa il luogo dove si possono occultare corpi e cose, ma dove non ci si può nascondere da se stessi, da quello che si è come persona.
Due adolescenti in un incidente ammazzano la nipote di un anziano guardabosco, ne occultano il cadavere, ma la ragazza progressivamente cade vittima della depressione e si suicida. La gemella, preda di oscuri sensi di colpa, diventa l'amante del ragazzo della sorella ma comincia ben presto a percepire la dimensione dei defunti, a rivedere le scene del delitto, anche grazie alle pratiche rituali e del vodoo di un ragazzo del posto; a questo proposito, suggestive davvero le scene dei riti evocatori nelle acque del lago; nel finale, la vicenda viene ricostruita nella mera successione cronologica, al di fuori dell'intreccio, e appare chiara la follia del protagonista.
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