Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Se la bruttezza fosse una categoria estetica ben definita, questo film ne sarebbe forse un buon rappresentante: è davvero una pellicola sciatta, senza ragione di essere, in cui gli spettatori maschi possono consolarsi ammirando l'indubbia bellezza di Carol Alt, spesso svestita, ma per il resto è davvero deprimente nel narrarci le avventurette da rotocalco di una mediocre borghesuccia in carriera, Marina, che riesce ad essere antipatica quasi quanto il suo prototipo reale. Cosa si può salvare in un prodotto del genere, a rivederlo dopo tanti anni? La triste constatazione di fondo è che si tratta di un cinema "popolare" nel senso peggiore del termine, che purtroppo riflette in maniera nitida la superficialità e il cattivo gusto di una cultura (non solo cinematografica) che avrebbe finito per arrecare molti danni nel nostro Paese negli anni successivi, e di cui si sentono gli strascichi ancora oggi. 107 minuti di noia e, a tratti, disgusto, e ricordo che quando fu mandato in prima visione su Canale 5 ne esisteva una versione televisiva più lunga, che poi in seguito non è stata più riproposta, ma che forse superava la soglia di inguardabilità a cui questo film va comunque abbastanza vicino. Banale colonna sonora di Umberto Smaila che riprende pedissequamente i temi musicali di molte hit degli anni 60-70, senza aggiungere praticamente nulla, e inutili partecipazioni di alcuni attori di buon nome, fra cui Capucine, Paola Quattrini, Jean Rochefort, Elliott Gould e un giovane Sebastiano Somma.
voto 4/10
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