Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film
Lasciate quelle benedette ed insopportabili notti prima degli esami, Fausto Brizzi torna a tormentarci con un nuovo progetto che più elementare e banale non si può : maschi contro femmine e femmine contro maschi. Il genio sta tutto nell'imitare i manuali d'amore di Veronesi, prendere un botto d' interpreti (se così si può dire) di richiamo e metterli a recitare assieme nella solita commediola di equivoci e tradimenti che oramai conosciamo a menadito. Essenzialmente ci tocca vedere lo stesso brutto film da almeno dieci anni a questa parte. Talenti sprecati, situazioni risapute, umorismo di dubbio gusto, inconsistenza morale e così via verso un prodotto che altro non è che fiction low quality trasposta su grande schermo. Playboy con stress genitale, attivista zitella, giovani sessualmente disinibiti, etero, gay, bisex, padri di famiglia in cerca di carne fresca, mogli abbandonate e qualche comprimario macchietta che non guasta mai, sono i personaggi di un film indiscutibilmente brutto e mal recitato che parla del nulla ricamandoci pure in cima come se fosse un trattato sociologico. Inutile parlare di aspetti tecnici, la messa in scena è quella classica del genere nostrano per eccellenza: piatta, statica, senza idee, sempre uguale a sé stessa. Stendiamo poi un velo pietoso sulla breve trasferta al Polo Sud con una delle scene peggio girate che si siano viste negli ultimi anni. Duole vedere sprecate le presenza di attori come Cederna, Pannofino e Solfrizzi, irrita riscontrare sistematicamente che a Fabio De Luigi facciano recitare sempre la stessa parte (Salavtores a parte). Il resto non è altro che il solito ammasso di volti televisivi in gara fra di loro per avere il proprio momento di gloria in una commedia corale di mediocre fattura.
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