Regia di Kevin Munroe vedi scheda film
Inconcepibile ed inqualificabile idiozia liberamente (ma tanto) tratta dall'omonimo fumetto cult nato dalla penna di Tiziano Sclavi. Imbarazzante per chiunque abbia letto anche solo un albo di quelli pubblicati dalla gloriosa Bonelli, il film dell' ignobile Kevin Munroe non è altro che un filmetto di terza categoria che fatica persino a prendere una posizione di genere. Ridicolo come horror, moscissimo come action, impalpabile come thriller. Inutile starsi a scervellare su quali siano le ragioni alla base di una produzione così inconcludente, quello che irrita senza rimedio è l'immenso spreco di cotanto materiale narrativo. Inutile parlare di mancanza d'idee o di sceneggiature originali latitanti se poi non si è nemmeno in grado di gestire e mettere in scena un adattamento degno di questo nome. Deprimente e sbagliato in tutto: nelle intenzioni, nell'ambientazione (che poi la trasferta americana e soprattutto a New Orleans ci poteva anche stare ma qui a momenti non ci si fa nemmeno caso), nel casting, nello script, nelle patetiche rielaborazioni che vedono - tanto per dire la più clamorosa - uno zombie rincoglionito al posto dell'insostituibile Groucho. Ma si può? E va bene che Marx e USA non sono mai andati d'accordo ma per indorare la pillola c'era veramente bisogno di un'altra storiella popolata di vampiri, licantropi, demoni e non morti vari? Se questo è il Dylan Dog "ammericano", aridatece Soavi ed il suo "Dellamorte Dellamore".
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