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Il volatore di aquiloni

Regia di Renato Pozzetto vedi scheda film

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La recensione su Il volatore di aquiloni

di mm40
4 stelle

Prodottino a bassissimo budget e tutto idee: come riscattare in poco più di un'ora di pellicola una ormai quindicennale carriera passata attraverso qualche buona commedia e, soprattutto, molti lavoracci mediocri o volgari. Bravo quindi a Pozzetto, scrittore, regista e protagonista di questa storiella fiabesca ricca di spunti fantasiosi e senza ombra di dubbio legata a doppio filo all'appena girato Da grande (regia di Franco Amurri), il cui protagonista ha più di un elemento in comune con quello del Volatore di aquiloni. I limiti sono - oltre a quelli evidenti della lavorazione frettolosa e di basso profilo produttivo - in certe forzature retoriche di stampo 'celentanesco', un talvolta superfluo incattivirsi contro generici imprenditori e industriali che hanno ridotto Milano ad una massa informe, cumulo di cemento e smog. Ma la tirata ecologista ha le sue ovvie ragioni e questo è indiscutibile. Partecipano alcuni amici del comico lombardo: Massimo Boldi, Piero Mazzarella, Pongo, Felice Andreasi, Enzo Jannacci (che canta sui titoli di testa e di coda la canzone Il volatore di aquiloni) e c'è persino una comparsata, nei panni di sè stesso, di Karl-Heinz Rumenigge, a quei tempi in forza all'Inter. Uscito solo in vhs, questo Volatore di aquiloni, pur nei suoi citati limiti e difetti, dovrebbe essere di esempio quale opera sincera, coscienziosa e realizzata per il più puro piacere di fare cinema, a qualsiasi livello. Da segnalare a titolo di curiosità che - probabilmente per fare fronte alla scarsità di fondi - Pozzetto elimina completamente le pareti dell'abitazione in cui vive (scena iniziale del film), mostrando un ambiente domestico perfettamente arredato - divano, tavoli, frigorifero, etc. - posto però in mezzo ad una boscaglia. Dogville di Von Trier arriverà a questo genere di conclusione - ma per altre ragioni - solamente 16 anni dopo. 5,5/10.

Sulla trama

Un adulto piuttosto infantile che vive su un monte prende il suo deltaplano e vola verso il mare. Ma è costretto a scendere a Milano, dove vede la Scala, lo stadio di San Siro, ma anche i parcheggi, lo smog, il cemento...

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