Regia di Luca Lucini vedi scheda film
Due fratelli sulla quarantina sono molto diversi fra loro; a dividerli ulteriormente ci pensa Sara, mettendosi con uno pur essendo già stata con l'altro, che la riteneva la donna della sua vita. Intanto anche la madre dei due ha seri problemi di cuore con il marito.
Pur di campare, qualcosa ci si deve inventare. Collocando il prodotto nell'Italia cinematografica del 2010, perciò, non sorprende nulla di questo La donna della mia vita, un film blando nei contenuti, paratelevisivo nella forma e quasi del tutto privo di verve nella narrazione. Personaggi stereotipati, dialoghi facilotti, situazioni telefonate; l'unico espediente degno di nota in quasi cento minuti di durata è il dialogo 'a distanza' fra la Sandrelli e Colangeli, lei in salotto e lui in tv: vago tentativo di scimmiottare Woody Allen, non proprio riuscito. E dire che il soggetto è di Cristina Comencini, e dire che la sceneggiatura è di Giulia Calenda e Teresa Ciabatti; e dire che Stefania Sandrelli, Alessandro Gassman, Luca Argentero, Valentina Lodovini, Giorgio Colangeli, Franco Branciaroli, Lella Costa e Sonia Bergamasco formano - fra alti e bassi - un cast discreto. Ma la firma in regia di Luca Lucini, già autore di una manciata di commedie sentimentali mediamente dozzinali (Tre metri sopra il cielo, L'uomo perfetto, Amore, bugie & calcetto...), è il marchio di fabbrica della pellicola. Tanto per chiudere il cerchio in maniera inoffensiva, non manca il 'lieto fine' che ha per lo meno il dono dell'ironia. 2,5/10.
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