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American Life

Regia di Sam Mendes vedi scheda film

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La recensione su American Life

di supadany
6 stelle

VOTO : 6++.
“Away we go” (già, il titolo italiano, per quanto ancora  in inglese, non collima con l’originale) è un prodotto originale e minimalista che scandaglia la vita di coppia, apparentemente in maniera superficiale, ma poi alla fine arriva comunque un messaggio ben chiaro che riesce anche a osservare più in là (anche se non sempre in modo esemplare).

Tutto inizia quando, a sorpresa, Burt (John Krasinski) e Verona (Maya Rudolph), concepiscono una bambina (e la scoperta ad inizio film, per come è presentata, rimane una delle scene più originali di tutto il film).

I nonni hanno però appena deciso di trasferirsi a vivere per due anni in Belgio ed allora i due  partono alla ricerca di una nuova sistemazione per la loro famiglia dato che si erano stabiliti in Colorado solo per stare vicino a genitori di lui.

Comincia così un lungo viaggio attraverso varie città del Nord America dove incontreranno fratelli, sorelle, amici di un tempo, ma in ogni frangente c’è sempre qualcosa che proprio non funziona e che li invita a proseguire oltre.

Storia di coppia originale e a tratti squinternata (ci sono momenti ironici “fuori controllo” decisamente spiazzanti), un “road movie” atipico lungo le coordinate di una società sempre più allo sbando.

In ogni luogo in cui soggiornano incontrano personaggi allucinanti o disperati (o peggio ancora felici di facciata, ma pensierosi interiormente) così che il loro viaggio alla ricerca di certezze condivise, perde le convinzioni della vigilia, ma non intacca il legame emotivo tra i due.

E se i primi incontri sfiorano la matrice demenziale, tra scene buffe e altre caustiche, man mano si vede anche il dramma nascosto (la coppia felice con tanti figli, ma impossibilitata da averne uno loro) e quello più esposto (la madre che abbandona marito e figlia).

Difficile digerire tutto quanto proposto (si potrebbe infatti obiettare che non abbbondino spunti interessanti), ma poi quel finale, tra una traccia audio bellissima e la destinazione finale, scalda, non rassicura, ma comunque offre una possibilità.

Insomma Sam Mendes racconta ancora una storia a carattere famigliare, con il mondo che avanza (o sarebbe meglio dire “che indietreggia”), mettendo in rilievo un rapporto tanto semplice (come i volti “medi” di John Krasinski e Maya Rudolph giustamente lontani anni luce dal classico “bello” imperante), quanto umano e stretto.

Forse non riuscitissimo in tutto e per tutto, ma sicuramente meno banale di quanto possa sembrare di primo acchito.

Discreto.

Su Sam Mendes

VOTO : 6++.
Racconta una storia di affetti e vita con una certa originalità e decisa spigliatezza, anche se non sempre i frangenti che inquadra appagano.

Su John Krasinski

VOTO : 6,5.
Buffo, atipico, piuttosto bravo e convincente.
Con la Rudolph costituisce una coppia di protagonisti sorprendente.

Su Maya Rudolph

VOTO : 6,5.
Dolce, semplice, anomala e appagante.
Con Krasinski costituisce una coppia di protagonisti sorprendente.

Su Jeff Daniels

VOTO : 6.
Personaggio trasandato che fa solo una breve apparizione (come tutti tranne i due protagonisti principali).

Su Allison Janney

VOTO : 6.
Eccentrica.

Su Jim Gaffigan

VOTO : 6.
Straniante.

Su Maggie Gyllenhaal

VOTO : 6+.
Personaggio sospeso su convinzioni estreme, non molto simpatico, ma lei ci mette sempre la sua adorabile presenza.

Su Chris Messina

VOTO : 5,5.
Così così.

Su Melanie Lynskey

VOTO : 6.
Personaggio che nasconde un doloroso segreto dietro una scorza di simpatia e vitalità.
Sufficiente.

Su Paul Schneider

VOTO : 6.
Sufficiente.

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