Regia di Sam Mendes vedi scheda film
buon film dell'altalenante mendes. questo obbligato on the road di una giovane e "nuova" famiglia americana mi è piaciuto e mi ha un pò inquietato. l'ottimismo dovuto alla giovane età della coppia lascia presto il posto all'incredulità, quando una volta annunciato l'imminente lieto evento ai genitori del padre, questi frikkettoni giulivamente senza apparentemente ascoltare, annunciano a loro volta che invece loro coroneranno il loro sogno di andarsene a vivere in europa. che sia giusto giudicarli o meno, i giovani comunque si ritrovano a dover decidere cosa fare della loro vita. cominciano quindi un viaggio iniziatico, simil fantasy, in giro per gli states a cercare il luogo più adatto in cui vivere e far crescere la figlioletta in arrivo. due giovani innamoratissimi l'uno dell'altra che come mi faceva notare un'amica, apparentemente non hanno amici ai quali potersi aggrappare, sembra un pò strano, ma il viaggio comincia e inizia tragicomicamente con una ex collega di lei che ha un marito e due figli. figli con i quali non ha il ben che minimo rapporto e che sembrano vivere per conto loro. fuggiti da quella coppia isterica con lei che sembra assuefatta ad una felicità chimicamente indotta, la figlia che pare venga abbordata da chiunque senza che nessuno se ne accorga e un marito colto da pessimismo da fine del mondo, i nostri passano dalla cugina di lui, un orrenda hippy che allatta ancora i figli seppur grandicelli e rifiuta il passeggino perchè allontana i figli dal contatto materno. episodio divertentissimo con la prima crisi negativa del futuro padre che si allontana da quella malsana situazione familiare a furia di insulti. a montreal sembrano trovare la città ideale in cui vivere, ma se a phoenix dalla ex collega c'era una familia che sembrava che i figli fossero capitati così per incanto, qui a montreal la familia non riesce proprio ad avere un figlio proprio. e così se è vero che la vita è un cerchio e si cerca ostinatamente di fuggire dai luoghi che ci hanno visti crescere, non sarà per caso che il posto ideale in cui vivere sia proprio quello genitoriale, in una splendida casa nel sud, calda come il ventre materno ma in un finale che anche se infonde ottimismo, lascia me come i protagonisti affacciati su uno scenario splendido ma incerto che ricorda vagamente, ma come qualcosa di ineluttabile, il finale orrorifico di a serious man. un'insicurezza che non si riesce a quantificare e ad identificare, ma che c'è. ottimi tutti gli attori, soprattutto i due splendidi protagonisti con una leggera preferenza per john krasinski
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