Regia di Claudio Cupellini vedi scheda film
storia di malavita che non può essere tranquilla. un apprezzato professionista del settore decide che non ne può più e finge la propria morte per poter ricominciare, nemmeno così lontano. non gli è nemmeno andata male, gestendo con la moglie tedesca un hotel ristorante in una zona tranquilla. quindi si è risposato e ha un bambino che va a scuola. solo che la vita di prima avendola confidata a qualcuno non rimarrà tranquilla come si era prefissato. andarsene, vita a basso profilo, non interagire con altri italiani, ma gli italiani(oltre all'aiuto cuoco milanese)eccoli e la maledizione della vita violenta che tentava con tutto se stesso di dimenticare lo travolge senza lasciargli scampo. una tranquilla storia di violenza corrode velocemente le esili fondamenta di quel castello di carte che si era costruito addosso tra gli alberi di quella parte di germania. integrato nel substrato sociale, riceverà due grossi chiodi nel fianco come lui seguita a piantarne nei pini dinnanzi all'hotel per poter costruire un biergarten estivo. degno degli umani, non si accontenta di quello che è riuscito a costruirsi abusivamente in questi anni, vuole ancora di più, perdendo alla fine tutto e un pezzo importante della vita precedente. non male. asciutto e silenzioso come i luoghi che abita, il film di cupellini avrebbe meritato forse un respiro un pò più noir che non un andamento da solito film intimista italiano. gli elementi messi in gioco in sceneggiatura non hanno montato la giusta tensione che sarebbe dovuta scatenarsi mano a mano che si svelavano i fatti. peccato perchè gli attori mi sono piaciuti e per una volta servillo non sovrasta ma si amalgama con gli altri, a cominciare da marco d'amore. bravi la kohler, donadio e di leva.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta