Regia di Claudio Cupellini vedi scheda film
Salutato come "il più grande attore del mondo" da una copertina di "Film Tv",Toni Servillo ha lavorato assai questa stagione,ma dei tre film girati dall'interprete partenopeo,non uno ha avuto granchè fortuna al botteghino:sia "Gorbaciof",che "Il gioiellino" e pure questo "Una vita tranquilla" sono stati snobbati dal grande pubblico,che,come si sa,quest'anno ha premiato molto le commedie con nuove impensate star del grande schermo. In questo film di Claudio Cupellini,che è passato da un registro brillante-sentimentale come "Lezioni di cioccolato" ad un dramma criminale cupo e con colori autunnali,Servillo è un ristoratore italiano che ha fatto una discreta fortuna in Germania,benissimo inserito nella comunità locale,che si vede arrivare dal Meridione d'Italia due giovani a sorpresa che lo rigettano in un passato cancellato.Ed il finale non potrà che essere tragico. Nel racconto vige una tensione destinata ad esplodere ben controllata dalla regia,che evita impennate ed accelerazioni proprio per dare modo al personaggio principale di presentare ogni sfaccettatura possibile,da quella dell'imprenditore abile,a quella del bravo padre di famiglia,fino all'istinto omicida:Servillo riveste Rosario/Mario di bravura attoriale,indossando ogni faccia con cura,ma anche il cast che lo circonda è ben scelto.E Cupellini ha il merito di non portare il film alle conclusioni più prevedibili,riservandosi una fine non così anticipabile,che avendo del rocambolesco e dell'incredibile può risultare anzi verosimile.Non un grande film,ma interessante.
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