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Una vita tranquilla

Regia di Claudio Cupellini vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una vita tranquilla

di axe
7 stelle

Rosario è un emigrato italiano in Germania, un po' in là con gli anni. La sua vita scorre serenamente; si occupa con dedizione del suo ristorante italiano, è sposato con una donna tedesca dalla quale ha avuto un bambino, Mathias. Un giorno, due ragazzi dall'accento campano, Edoardo e Diego, giungono presso il ristorante. I nuovi misteriosi arrivati mostrano di avere un particolare legame con Rosario, il quale li fa alloggiare presso una camera del locale. A poca distanza dal ristorante ha sede uno stabilimento industriale il cui titolare è prossimo a firmare un accordo con autorità italiane per lo smaltimento di tonnellate di rifiuti prodotti in Campania. Qual è la connessione tra le due vicende ? Cosa sappiamo del passato di questi personaggi, nei cui confronti il destino è pericolosamente in agguato ? "Una Vita Tranquilla" è un film drammatico diretto da Claudio Cupellini ed ambientato in Germania; la distanza tra la terra tedesca e l'Italia non impedisce che i disegni criminali concepiti dalla malavita campana esplichino i loro effetti lì. Diego ed Edoardo sono due killers inviati in Germania per assassinare l'industriale tedesco, affinchè non si concluda l'accordo per lo smaltimento all'estero dei rifiuti campani. Possono contare sulla complicità di un dipendente infedele, vecchia conoscenza, e sulla presenza di Rosario, il quale, non conoscendo il disegno criminale, rimane spiazzato dall'arrivo dei due. Egli è infatti il padre naturale di Diego, un ex-criminale costretto alla fuga, dopo aver fatto spargere la voce del proprio decesso, per salvarsi la vita. Di ciò sono al corrente solo padre e figlio. Il regista, dunque, compie un attento studio circa il rapporto tra i due; Rosario, il cui vero nome è Antonio, non ha piacere che Diego sia lì, in quanto ciò è pericoloso per il suo nuovo mondo, costituito da un lavoro duro ed onesto, da una moglie, da un altro figlio. Al tempo stesso, pur sapendo che non avrebbe potuto far diversamente per sopravvivere ad un conflitto in seno alla criminalità, è pieno di rimpianti per quel mancato rapporto con un figlio che non ha potuto educare, un bel ragazzo, sensibile, eppure costretto da una sorta di "tara ambientale" a diventare anch'egli un criminale. Dal suo canto, Diego si rivolge al padre naturale con atteggiamenti d'accusa. Anch'egli sa che la separazione è stata inevitabile, le dinamiche criminali probabilmente non avrebbero lasciato scampo, ucciso il padre, al figlio. Ma, con ogni evidenza, soffre per la mancanza della figura paterna e valuta con invidia ciò che costei ha realizzato all'estero. Accenna ad instaurare un rapporto con Mathias, il giovanissimo ed ignaro fratellastro. Edoardo è all'oscuro del rapporto tra i due, ma giunge a scoprirlo, anche grazie alle chiacchiere di un loquace  dipendente del ristorante. Edoardo è molto più determinato di Diego, instaura una relazione con Doris, piacente cameriera del locale, non mostra rispetto per Rosario. Egli, scoperte le carte, non ha molta scelta. Elimina Edoardo, in quanto egli avrebbe potuto costituire una minaccia per la sua nuova esistenza, che comunque non riesce a salvare. La successiva distruttiva azione di Diego fa precipitare le cose. Rosario/Antonio, pur di mettere in salvo Mathias e la mamma, è costretto a far di nuovo perdere le sue tracce. Molto bravo Toni Servillo nel ruolo del "transfuga" del crimine organizzato; nonostante il suo voler "vivere tranquillo", non dimentica le lezioni del suo passato. Eppure, è duramente combattuto nel momento di impostare un rapporto con Diego (Marco D'Amore), il quale, a sua volta, è ondivago. Rifarsi anch'egli una vita o rimanere fedele ad un codice di condotta criminale ? I due mostrano una certa tensione alla ricomposizione del rapporto, ma entrambe sanno che ciò non è possibile a causa delle gravissime conseguenze che ne deriverebbero e dalla distanza imposta per la presenza di un'altra donna ed un fratellastro, tra Rosario e quanto rimane della sua vita passata. Le atmosfere sono fredde, trasmettono inquietitudine, precarietà; il sentir parlare campano stona con l'ambientazione tedesca. Ciò è evocativo circa le dinamiche, il dispiegarsi delle quali trova riscontro nella realtà. Il crimine organizzato, con sua rete di complicità, nonostante il "provincialismo" di facciata tesse le sue trame in qualunque luogo trovi interesse nel farlo. Nel caso di specie, è la gestione del traffico di rifiuti. Ciò attesta un legame con istituzioni ignare o compiacenti, a danno della finanza pubblica, dell'ambiente, della cittadinanza. Nulla che, purtroppo, non sia noto dalle cronache degli anni passati. Dinamiche criminali e familiari si sovrappongono; cose non dette, finzioni, dissidi sentimentali s'accompagnano ad un destino infausto orientando in negativo la vita di personaggi "segnati" sin dalla nascita. Un convincente, a tratti struggente, film di malavita, che è contemporaneamente dramma "affettivo".

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