Regia di Massy Tadjedin vedi scheda film
Jo e Michael, giovani, belli e (sembrano) innamorati.
Sono sposati da tre anni, hanno una bella casa, un lavoro soddisfacente lui, lei cerca di scrivere un libro, intanto fa articoli di moda!
Poi la cosa si allarga, tra loro si insinua una donna, bella e procace, che non ha nulla in comune con Jo...
Lui perde la testa, mentre Jo incontra un vecchio amore, se così si può chiamare (vecchio intendo)...
Escono, si divertono, scoprono di essere ancora innamorati... "Non posso, sono sposata"...
Cos'è più grave? Il tradimento fisico o quello cerebrale?
Jo, donna tutta d'un pezzo, non tradirebbe mai, ama suo marito, è bella, è felice.
Però Alex pur non essendo bello ha fascino, è francese, vive a Parigi... è un artista!
Siamo a New York, e non si prende la metropolitana, tutti si muovono in taxi e non ci sono nazisti, ma quello che si respira durante tutto il film è un'alone di ricordo. Il ricordo di una donna, tutta d'un pezzo, così forte da andare avanti da sola, rischiando tutto per l'uomo che ama, che poi incontra un artista francese, non bello ma affascinante, e se ne innamora. Si frena, resiste, e poi crolla!
Qui siamo in Last Night, il ricordo è in Le dernier mètro. Però trent'anni fa una storia del genere era ancora originale, era ambientata negli anni del nazismo, a Parigi... oggi, a New York, nel 2010, con Keira Knightley al posto di Catherine Deneuve e Guillame Canet al posto di Gèrard Depardieu fa solo venire nostalgia!
Brava.
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