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Paranormal Activity 2

Regia di Tod Williams vedi scheda film

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La recensione su Paranormal Activity 2

di supadany
5 stelle

Dopo il clamoroso successo di “Paranormal activity”, con un rapporto incassi/costi da record, il sequel era assolutamente inevitabile così come era facile anche immaginare quali sarebbero stati gli aggiustamenti apportati alla trama.

Così le sorprese sono quasi del tutto assenti, però se non altro l’insieme regge un po’ meglio rispetto al capostipite.

Nella vita di Daniel (Brian Boland) e Kristi (Sprague Grayden) l’arrivo di un neonato non porta solo gioie in quanto pochi mesi dopo la sua nascita nella loro casa cominciano ad accadere fatti tanto sinistri quanto inspiegabili.

Kristi e Ali (Molly Ephraim) capiscono subito che c’è qualcosa di strano, tra ricordi del passato (per la prima) e ricerche in internet (per la seconda), Daniel tende a soprassedere, ma quando le cose precipitano non potrà che affrontare la realtà che sta a loro accadendo.

 

 

Formula piuttosto scontata quella utilizzata da questo seguito per riempire la situazione; aumentano i personaggi (non più una coppia, ma un nucleo famigliarre con tanto di parenti, cane, fidanzatino arrapato ed una tata iper credente), si moltiplicano le telecamere (d’altronde con una casa del genere un impianto tv a circuito chiuso è il minimo) e si aspetta decisamente meno tempo per dar luogo ai primi segni concreti della presenza.

Così vi sono un panorama d’insieme più dinamico e pure qualche sussulto in più (ad esempio quando sbattono tutti gli sportelli della cucina), la seconda parte è poi in decisa salita, anche se qualche espediente (vedi le riprese notturne) pare ormai fin troppo inflazionato e soprattutto il finale definitivo appare frettoloso e raffigurato non al meglio.

Sempre un po’ poco in relazione all’appeal che ha riscontrato nel pubblico (ancora incassi molto, troppo, importanti soprattutto negli States), ma almeno si assiste ad uno spettacolo un po’ più ampio e cinematografico rispetto al suo precursore anche se poi nel panorama delle case infestate, già visitato di sovente da più parti, si trova facilmente di meglio (o forse sarebbe meglio dire “meno peggio” visto l’andazzo).

Meglio del previsto, ma non esaustivo.

 

Tod Williams

Subentra all'ormai arrivato Peli (...) e si giova di diversi innesti che gli consentono di raccontare qualcosa di più (per fortuna).

Qualche buon colpo, ma niente che faccia urlare al miracolo (per così dire).

Moderamente modesto, ma anche meglio del previsto (almeno dal mio punto di vista, un pò prevenuto per forza di cose).

Katie Featherston

Relegata in seconda fila in questa occasione.

Micah Sloat

Anche lui confinato nelle retrovie, ancor di più della Featherston.

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