Regia di Tod Williams vedi scheda film
Ho odiato con tutto me stesso il primo capitolo, subdola operazione di marketing senza spessore e senza idee che mi annoiò a morte. Inevitabile quindi il fatto che partissi quantomeno prevenuto di fronte a questo sequel. Certo è che per arricchire la trama e la messa in scena di "Paranormal activity" bastasse veramente poco: aumentare i personaggi e le macchine da presa con la scusa dell'impianto di sicurezza in casa. Detto, fatto! Ecco che il film di Tod Williams (lo stesso regista di "The door on the floor"??!) tenta di amplificare il più possibile quelli che erano i punti di forza del sopravvalutato film di Oren Peli. Manifestazioni improvvise, una tensione costruita gradualmente con l'ausilio di buoni effetti sonori e l'assoluta mancanza di musiche; facce comuni nel cast con l' aggiunta di un neonato e di un cane e perché no? Il ritorno in scena di Katie e Micah - protagonisti assoluti del primo lungometraggio - che mai mi sarei augurato di rivedere ma che puntualmente compaiono a pochi minuti dall'inizio. In effetti, se c'è una cosa che accomuna i due film, quella è l'assoluta povertà d'idee in una sceneggiatura insulsa che, in questo caso, trasforma il presunto sequel in una sorta di prequel. A dire il vero, la vicenda si sviluppa prima, durante e dopo gli avvenimenti del primo "pacco" e non fa altro che trasferirsi a casa della sorella di Katie dopo che questa ha dato alla luce un bambino che guarda caso rientrerà nelle mire della solita presenza demoniaca. Il resto è un riciclo di scene e situazioni già viste altrove fra porte che sbattono, pentole che cadono, sedute spiritiche ed una scena in cantina ripresa alla [Rec]. Lo stesso finale ad effetto sa di déjà vu con tanto di corpo scaraventato sulla mdp. Meno noioso nel complesso ma sempre lontano dall'essere minimamente interessante o coinvolgente. Il terrore è di casa altrove.
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